| comunicazione di servizio
Non c'entra un tegame con le immagini, riguarda le fan fiction: copiate questa lettera e mandatela a tutti i contatti della vostra rubrica, non importa chi essi siano. Oggi noi combattiamo e questo è l'inizio della battaglia!
So che non mi conoscete, e che quei pochi mi conoscono attraverso i lavori che ho pubblicato in internet: scrivo questa lettera poiché come autrice e lettrice mi sento in dovere di fare qualcosa dinanzi allo scempio che da qualche tempo avvilisce e insozza la nostra Lingua e la nostra Cultura. Sono certa che molti di voi non sappiano cosa sia una fan fiction, né tanto meno n’abbiano letto una: questi, sono racconti che gli estimatori di un libro, un film o un fumetto scrivono come massima espressione della loro ammirazione, per rispondere a quelle domande che lasciano i lavori originali o semplicemente per descrivere un seguito, un punto di vista, l’evoluzione degli eventi se la storia fosse andata in un altro modo. Per molti questo è un modo per avvicinarsi alla parola scritta, divenendo così una palestra in cui coltivare questa passione, e sviluppare il proprio stile prima di fare il “salto nel buio” che è la stesura di un racconto originale. Fino allo scorso anno, la fan fiction italiana era degna dei Padri della nostra Lingua; nella rete circolavano lavori pregevoli e per trama e per qualità; certo, non mancavano scritti indegni d’esser chiamati tali, ma il loro numero era così esiguo che la loro presenza era tollerata: in fondo le prime opere raramente sono dei capolavori di stile. Come abbia avuto inizio questa decadenza, non mi è dato di saperlo: inizialmente fu solo uno scemare della qualità, di frasi sgrammaticate, di totale ignoranza dei modi e dei tempi verbali, di uso ed abuso dello stenografico linguaggio da chat e da SMS. Poi fu l’avvento di quella che fu soprannominata “epidemia rosa”, ossia l’esponenziale aumento delle Mary Sue, termine che sin dagli anni ’70 indica il cliché del personaggio perfetto, amato -dai personaggi, dall’autore e dalla sua cerchia di amici stretti- e dalle incredibili qualità creato ad uso e consumo dell’ego dell’autore: trame banali ed abusate, toni da vecchia telenovela di qualità scadente, sviluppi prevedibili e patetici. A questi si è aggiunta negli ultimi mesi una nuova piaga, che è quella che mi ha spinto a scrivere questa lettera: la comparsa e il conseguente incremento di storie -se è possibile chiamarle in codesta maniera- che trattano in maniera gratuita e superficiale di osceni rapporti genitori & figli e che descrivono rapporti di natura omosessuale con i toni da rivista pornografica di infima categoria, ignorando completamente quel che la Legge afferma in riguardo. Questi autori, i quali non possono neanche esser definiti tali, non hanno alcun riguardo nei confronti della sensibilità del lettore, che può aver vissuto o vive tali situazioni anche se solo indirettamente; e se glielo si fa presente, rispondono in maniera offensiva e volgare, accusando di bigottismo, di chiusura mentale. Il problema, non è solo nella mancanza di polso dei Webmaster in questione, i quali appellandosi alla libertà -libertinaggio- d’espressione, vietano a Admin e Moderatori coscienziosi di arginare il proliferarsi di tale ciarpame; ma anche di questi ragazzini che, scoperta la fan fiction, la usano vilmente per dare sfogo ai propri ormoni e ai propri aborti mentali. Ed io mi chiedo e dico, i genitori di questi quattordicenni, dove sono? Perché non svolgono appieno il loro compito di educatori, inculcando nei propri figli il rispetto per i legami di sangue e per il diverso e il senso della legalità? Perché questi genitori, che sono pronti a smuovere montagne affinché la Legge tuteli i loro figli, permettono loro di infrangerla senza ritegno? Non sanno che saranno loro a pagare per codesto libertinaggio dilagante? Forse io non ho il diritto di fare simili affermazioni, non scrivo favole della buonanotte, ma ho rispetto per il mio lettore, per gli autori dei libri cui mi ispiro e per la mia Lingua; e spero vivamente che chi può, faccia qualcosa.
Herentas Meridiae, Queen of Evilness
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