| Nato sul finire degli anni '80, il cd ha rappresentato una vera rivoluzione per tutti gli appassionati di musica: le musicassette, evoluzione dei nastri a bobina in uso sin dagli anni '60, non avevano mai realmente centrato il cuore degli aficionados del vinile. Per tutto il decennio degli '80, 33 e 45 giri sono sopravvissuti al mezzo moderno, che aveva dalla sua il vantaggio di una maggiore fedeltà e soprattutto della portabilità (i primi walkman nacquero proprio con la diffusione delle musicassette, portarsi in giro un giradischi non era proponibile), ma aveva il difetto di non poter selezionare agevolmente il pezzo preferito e ascoltarlo senza dover riavvolgere il nastro. Il cd ha soppiantato con facilità le musicassette, ma non è mai riuscito a scalzare completamente il disco in vinile dal cuore dei fan. Ancora oggi vi sono musicisti che pubblicano i loro album anche su 33 giri. Adesso però, il futuro del cd è minacciato da un avversario "immateriale": l'mp3. Nato come file di compressione musicale, e quindi in teoria meno fedele nell'audio di un cd, l'mp3 ha conquistato il cuore dei giovani grazie alla sua versatilità. Grazie a siti come Napster, chiunque ha potuto crearsi le sue compilation personali, mescolando autori, generi e stili, riversarle su cd di propria creazione oppure portarle con sè grazie ai lettori mp3, che in fatto di portatilità fanno apparire il walkman un mattone. D'altra parte, per coloro che preferiscono spendere di più, l'alternativa al cd esiste: i dvd musicali. Più costosi e dall'audio perfetto, specie se abbinati ad un impianto tv degno, in certi ambienti (nell'ambito della musica classica e soprattutto dell'opera) i dvd superano in vendite i cd. E, se i prezzi calassero, il sorpasso potrebbe avvenire anche per quel che riguarda gli album live: perché limitarsi ad ascoltare il concerto del proprio artista del cuore, se si può vederlo? Stretto nella morsa da mp3 e dvd, il cd è forse destinato a scomparire nell'arco del decennio in corso? Che ne pensate?
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