| Visto ieri. Devo dire che all'inizio ero particolarmente scettico sul 3D, ma mi sono dovuto ricredere: veramente, con quegli occhialini addosso le immagini sembravano uscire fuori dallo schermo. Ma soprattutto, a parte gli effetti, bisogna dire che le immagini del film avevano una profondità di campo mai vista prima. E' come se, paragonando il cinema alla pittura, facessimo il confronto tra prima di Giotto e dopo Giotto. Ma passando al film, non c'è altro termine per definirlo se non spettacolare. 280 milioni di dollari ben spesi, credo non ci sia una singola inquadratura priva d'effetti speciali. Ok, non è il capolavoro dei capolavori, probabilmente non è neanche il miglior film di fantascienza di tutti i tempi, ma secondo me rimarrà come una pietra miliare nella storia del cinema moderno. D'ora in avanti spero che di James Cameron non si dica più "il regista di Titanic", ma "il regista di Avatar". Davvero prevedo una pioggia di Oscar su questo film, magari non 19 (ecco, difficilmente vincerà l'Oscar per i costumi, dato che i Na'vi sono quasi nudi e gli umani sono in divisa militare), ma sicuramente effetti speciali, scenografia, sonoro e altre categorie. Gli attori sono un po' penalizzati dal genere di film, soprattutto quelli che interpretano i Na'vi, ma ho apprezzato molto il personaggio di Sigourney Weaver. Quanto alla trama, impossibile non notare come nel film traspare il messaggio pacifista di Cameron, noto democratico: la storia di base è un po' Pocahontas e un po' Balla coi lupi. Le citazioni da altri film di Cameron si sprecano, in particolar modo pensando ad Aliens - Scontro finale (i marines dello spazio, gli esoscheletri, la compagnia che per il denaro è disposta a calpestare la vita altrui). Ma fuor di metafora il film parla dello sterminio degli indiani d'America, delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Chiaramente il preziosissimo Unobdanium è un'allegoria del petrolio. E il crudele quanto ottuso colonnello non esita a parlare di attacco preventivo e di combattere il terrore con il terrore, espressioni care al vecchio George W. Bush. Insomma, un film che racconta una favola tutto sommato prevedibile, ma che sotto la patina del meraviglioso si ricollega con forza all'attualità ed alla storia americana.
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