| UP ha la leggerezza ed il coraggio di essere divertente, commuovente, trascinante e poetico quanto una casa sollevata in aria da mille palloncini colorati. I protagonisti sono ben delineati, sono reali nella fantasia della trama: un esploratore privato della gloria, un uomo privato del suo grande amore, un bambino privato del padre, una madre -pennuta- privata dei cuccioli, un cane privato della sua natura animale. Lutti diversi da cui ciascuno si libera come può. Il solo personaggio in pace con se stesso è andato via: la sua avventura è conclusa, non era come la immaginava ma l'ha vissuta nella gioia, nel dolore, nella quotidianità. La storia d'amore fra Carl ed Ellie è infinitamente più romantica di qualsiasi romanzetto della Meyer: è l'incontro di due spiriti affini e diversi, l'unione di due persone che condividono gli stessi sogni, le stesse ambizioni, gli stessi dolori, che si sostengono, che si amano con serenità, con costanza. Ci sono inquadrature brevi, pennellate delicate di un'esistenza: Ellie che piange dal medico, la bottiglia con i soldi continuamente rotta, i picnic della coppia, le mani sulla cassetta della posta, entrambi che leggono in poltrona... Una storia che chiunque potrebbe vivere (e sarebbe fortunato ad amare ed essere amato così) e sarebbe una bellissima avventura. E c'è qualcosa di affettuoso, tenerissimo nel contare le auto mangiando il gelato, nel condividere anche un sprazzo di vita tanto normale, semplice, vero come l'amore.
Le parti avventurose hanno un ritmo scatenato, così come la comicità (la voce di Alpha, la tenda di Russell, la buca da scavare, il duello all'arma bianca, ecc...). Un film che mi ha davvero sorpresa e...
Scoiattolo!
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