Harry Potter e gli anni a venire

UP

« Older   Newer »
  Share  
Cassandra Phoenix Nova
icon12  view post Posted on 26/10/2009, 03:09




Trailer.
CITAZIONE
Chi ha ancora il coraggio di scegliere come protagonista di un film un vecchio ultrasettantenne, che nelle prime scene mette subito in chiaro di essere vedovo, di non essersi per niente ripreso dalla dipartita della compagna di tutta una vita tanto che mette in mostra un carattere che definire scorbutico è poco?
Dopo "Gran Torino" di Eastwood all' appello sembra rispondere solo la Pixar e forse ci voleva proprio una casa di animazione (ancorché in digitale e adesso in 3D) per rompere ancora una volta le regole del box office e nonostante tutto scalare bellamente le classifiche degli incassi. Perché Up, che racconta appunto le disavventure del 73enne Carl Fredricksen, dopo aver avuto l' onore di inaugurare l' ultima edizione del Festival di Cannes non ha tradito le aspettative economiche dei suoi produttori.
E ci vuole poco per prevedere un successo identico anche in Italia, dove esce oggi. Carl, che ha la faccia di uno Spencer Tracy iracondo e il carattere di un Walter Matthau al suo peggio, vive solo e rancoroso in una casetta circondata da condomini giganti.
Un veloce ritorno indietro ce lo racconta come un bambino un po' complessato che trova nella sognatrice Ellie l' anima gemella: insieme crescono nel mito di un intrepido esploratore, Charles F. Muntz, che gira il mondo in dirigibile e che diventa il loro idolo e il loro modello, anche quando la comunità scientifica mette in discussione la sua più recente scoperta, lo scheletro di un uccello alto quattro metri. Da allora Muntz scompare ma per Carl ed Ellie resta l' eroe di tutti i loro sogni. E adesso che Ellie è morta e Carl è assediato dalla speculazione edilizia, quei sogni di fuga e di avventura sembrano lontanissimi e anche un po' ingannatori. Almeno fino al giorno in cui un boss del mattone sembra sul punto di sfrattare Carl verso un ospizio e impossessarsi della sua abitazione.
È proprio allora che il nostro settantenne ritrova la forza dei sogni di gioventù e ricordandosi dei palloncini che ha venduto per tutta la vita trasforma la sua casa in una specie di artigianale mongolfiera e vola letteralmente via da un mondo che non lo vuole più. Senza accorgersi che in questa fuga è involontariamente accompagnato da un boy scout piccolo e un po' tonto, Ronnie, disperatamente alla ricerca di una buona azione per conquistare l' onorificenza che manca alla sua sciarpa.
A questo punto il film abbandona la sua componente più riflessiva e «sociale» per dispiegare le sue ali più fantasiose. Se l' idea di alzare in volo una casa grazie a qualche migliaio di palloncini assomiglia (per valore scientifico) alla trovata di Munchausen di sollevarsi tirandosi da solo per i capelli, il film da questo momento fa suo l' imperativo disneyano dell' irrealtà plausibile e fa comportare i suoi personaggi come se tutto fosse assolutamente e credibilmente realistico.
Moltiplicando ad ogni scena le occasioni di divertimento, perché dopo un avventuroso viaggio per cielo, la casa atterra in un posto misterioso e meraviglioso, Paradise Falls, dove la storia rimette a confronto il protagonista, sempre in compagnia del cicciottello Ronnie, con il mito della sua giovinezza, quel Charles F. Muntz che proprio a Paradise Falls sta dando da anni la caccia all' uccello altro quattro metri, per ritrovare quell' onore scientifico che gli era stato negato.
Aiutato in questa caccia da una mandria di cani a cui uno speciale collare permette di trasformare latrati e abbai in parole umane. Dobbiamo aggiungere che proprio Ronnie saprà farsi amico del preziosissimo e rarissimo uccello?
E così un film che comincia come una specie di invito all' elaborazione del dolore e della solitudine diventa un' inarrestabile altalena di trovate, dove i miti dimostreranno di avere ben altre facce e i più maltrattati (c' è anche un cane sovrappeso e imbranato) si riscatteranno. Dimenticando pian piano di trovarci davanti a un film d' animazione e finendo trascinati dentro la più bella delle avventure, quella capace di dare concretezza ai sogni e di ritrovare l' entusiasmo della gioventù.
Non è la prima volta che succede in un film Pixar, ma qui tocca delle vette di perfezione (e di fascinazione) finora inedite, soprattutto perché riesce a farci dimenticare di essere in un cartoon per farci entrare in sintonia con la parte più palpitante del nostro cuore.

Da Il Corriere della Sera, 15 ottobre 2009
Un film meraviglioso, non ho ancora parole ma è un capolavoro al pari di WALL - E.
Non perdetelo!
 
Top
view post Posted on 26/10/2009, 13:14
Avatar

Sopravvissuto all'Abisso

Group:
Corvonero
Posts:
22,326
Location:
Convento dei Carmelitani sazi

Status:


Uh, io me lo sono perso (ieri sera ho visto Brüno :eh: ), odio le sale infestate di pampini. Lo recupererò in dvd.
 
Top
Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 26/10/2009, 20:38




I bambini escono nei primi dieci minuti, quelli così intensi da far piangere anche i sassi.
 
Top
Ranie
view post Posted on 26/10/2009, 21:14




CITAZIONE (Cassandra Phoenix Nova @ 26/10/2009, 20:38)
I bambini escono nei primi dieci minuti, quelli così intensi da far piangere anche i sassi.

Da noi sono rimasti, nonostante fosse il secondo spettacolo. E non credo fosse solo perchè avevano già versato dieci euro di biglietto.
Avevo già pianto per WALL-E, quindi qui ho semplicemente aperto i rubinetti per metà film... tutte le volte in cui non ridevo, insomma. Ho trovato di nuovo quella vena di poesia che mi aveva fatto amare il robottino, in questa storia che inizia quando le altre sono già concluse: dopo il "... e vissero per sempre felici e contenti". Carl ed Ellie hanno vissuto insieme, e sono stati davvero felici e contenti, ma ora la fiaba è finita, e Carl è rimasto solo. I primi dieci minuti sono assolutamente strazianti, forse perchè non c'è nulla di irreale.
Poi, per fortuna, arriva Russel.

Un appunto per sottolineare anche il livello dei doppiatori italiani: Giancarlo Giannini (Carl Fredricksen), Arnoldo Foà (Muntz), Ner Marcorè (Doug, il cane parlante).
 
Top
Malandrina
view post Posted on 11/11/2009, 21:05




quanto me piaciuto sto cartone....avevo proprio bisogno di tanta sana commozione
 
Top
Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 12/11/2009, 04:10





UP ha la leggerezza ed il coraggio di essere divertente, commuovente, trascinante e poetico quanto una casa sollevata in aria da mille palloncini colorati.
I protagonisti sono ben delineati, sono reali nella fantasia della trama: un esploratore privato della gloria, un uomo privato del suo grande amore, un bambino privato del padre, una madre -pennuta- privata dei cuccioli, un cane privato della sua natura animale.
Lutti diversi da cui ciascuno si libera come può.
Il solo personaggio in pace con se stesso è andato via: la sua avventura è conclusa, non era come la immaginava ma l'ha vissuta nella gioia, nel dolore, nella quotidianità.
La storia d'amore fra Carl ed Ellie è infinitamente più romantica di qualsiasi romanzetto della Meyer: è l'incontro di due spiriti affini e diversi, l'unione di due persone che condividono gli stessi sogni, le stesse ambizioni, gli stessi dolori, che si sostengono, che si amano con serenità, con costanza.
Ci sono inquadrature brevi, pennellate delicate di un'esistenza: Ellie che piange dal medico, la bottiglia con i soldi continuamente rotta, i picnic della coppia, le mani sulla cassetta della posta, entrambi che leggono in poltrona... Una storia che chiunque potrebbe vivere (e sarebbe fortunato ad amare ed essere amato così) e sarebbe una bellissima avventura.
E c'è qualcosa di affettuoso, tenerissimo nel contare le auto mangiando il gelato, nel condividere anche un sprazzo di vita tanto normale, semplice, vero come l'amore.

Le parti avventurose hanno un ritmo scatenato, così come la comicità (la voce di Alpha, la tenda di Russell, la buca da scavare, il duello all'arma bianca, ecc...).
Un film che mi ha davvero sorpresa e...

Scoiattolo!
 
Top
5 replies since 26/10/2009, 03:09   66 views
  Share