| Gli Elfi furono la prima razza a destarsi e a ad avventurarsi nella Terra di Mezzo. Sono una stirpe di esseri immortali, nobili e aggraziati. Il loro aspetto è simile a quello degli Uomini, anche se rifulgono di un incredibile splendore che è senza uguali nella Terra di Mezzo. Gli Elfi non hanno bisogno di dormire: si riposano meditando sulle memorie e sugli eventi del passato, il cui ricordo mai li abbandona. Questo modo di riposare è strettamente connesso con la natura notturna degli Elfi: gli Uomini li chiamano per questo il Popolo delle Stelle. Infatti, nelle notti stellate, essi possono vedere meglio di un umano in pieno giorno.
Sono solitamente più alti degli Uomini, meno robusti e dal corpo glabro: non hanno infatti nè barba nè baffi. I lineamenti dolci e delicati, oltre allo sguardo acuto e penetrante, donano loro un'aria di fierezza e di mistero. Sono dotati di una straordinaria destrezza e agilità, oltre all'abilità di camminare con la massima leggerezza, senza lasciare tracce, persino sulla neve fresca. Nonostante il loro aspetto possiedono una grande forza: sono infatti capaci di resistere alle temperature più estreme e sono immuni ad ogni forma di malattia o contagio. Gli Elfi invecchiano in modo impercettibile, senza che la loro proverbiale bellezza svanisca col tempo. Due sole cause possono portarli alla fine della loro esistenza: una morte violenta o la stanchezza di vivere.
Gli Elfi della Terra di Mezzo si dividono in due diversi gruppi. Il primo è quello illustre degli Eldar, che accettò di intraprendere il primo viaggio da Cuiviénen verso il Reame Beato suddividendosi in tre schiere:
- La stirpe di Ingwe, detta dei Vanyar, o Elfi Chari;
- La stirpe di Finwe, detta dei Noldor, o Elfi Profondi;
- La stirpe di Elwe, detta dei Teleri.
Durante il viaggio, alcuni degli Elfi mutarono decisione o rallentarono la propria marcia, stabilendosi in punti differenti della Terra di Mezzo, e acquistando diversi nomi:
- i Nandor, chiamati poi Laiquendi, alcuni Teleri che si stabilirono lungo il fiume Anduin;
- gli Elfi dei Boschi, che traversarono la Breccia di Rohan quando tutto l'Eriador non era altro che un'immensa foresta;
- i Sindar, gli Elfi Grigi, che ritrovando il loro signore Elwe, sperduto nella foresta di Neldoreth, si stabilirono con lui nel Doriath, entro la cintura di Melian.
Gli Elfi sono devoti ai Valar, e venerano queste divinità con il canto e la poesia, pur non possedendo una religione formale. Talvolta si riuniscono per celebrare la vita degli Dei, e il rispetto che manifestano per le cose naturali è giustificato dalla intima accettazione che il Fato, segnato dal Gran Canto della Creazione (l'Ainulindale), ha rivelato loro il modo di vedere e comprendere la natura come un dono dei Valar. Gli Elfi furono i primi a usare la parola, e hanno insegnato l'uso del linguaggio a tutte le altre razze. Da ciò il nome con cui chiamano se stessi, Quendi, ovvero "gli Oratori". Il linguaggio elfico, vario, bello e sottile come l'acqua, si presta facilmente ad essere composto in versi e canzoni.
Edited by Julien Suncrisbe - 23/4/2006, 21:00
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