L'Autorità |
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| Nemmeno a farlo apposta oggi ho comprato il DVD e ho visto il documentario. Dolcissimo e malinconico, meriterebbe davvero molto successo. Un gesto liberatorio, quello di una figlia che cerca di comprendere perché la madre si sia tolta la vita all'età di trentatré anni. Per farlo apre l'armadio del nonno e scartabella tra vecchi filmati in Super 8, diari, lettere, fotografie. È il lavoro della documentarista e aiuto-regista Alina Marazzi e il suo racconto per immagini ripercorre la vita di sua madre, Liseli Hoepli, figlia di Ulrico Hoepli, noto editore e proprietario dell'omonima libreria di Milano. Il documentario, arricchito da un magistrale montaggio, parte con una licenza poetica, una lettera mai scritta di Liseli: «In tutto questo tempo nessuno ti ha mai parlato di me. Di chi ero, di come ho vissuto, di come me ne sono andata. Voglio raccontarti la mia storia adesso che è passato così tanto tempo da quando sono morta». Per leggere di più sul film, andate qui
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