finalmente sono pronto per commentare il libro descritto come l'astro nascente della nuova fantasy
nuova? oddio... il libro è molto bello, godibile e per nulla noisoso; tutavia gli spunti e le fonti sono evidenti.
per chi non lo conosce, ecco in sintesi la trama:
Eragon è un giovane pastorello che vive in Alagaesia, mondo dominato per 3/4 da un imperatore malvagio, Galbatorix, che ha distrutto con l'inganno il precedente ordine dei cavaleri dei draghi (di cui faceva parte) fondando al suo posto un regime tirannicoe dispotico.
un giorno trova una pietra blu che gli si materializza davanti. essa non è una pietra e se ne accorgerà molto presto, quando l'apparentemente durissimo sasso si frantuma rivelando... un drago o meglio, una dragonessa!
iniziano i guai! a quanto pare i pochi cavalieri rimasti sono tutti al servizio di Galbatorix e quindi se Eragon non si sottomette al volere dell'imperatore verrà ucciso. lo iuta Brom, cantastorie del villaggio ma di cui presto scopriremo il glorioso passato da cavaliere.
i due fuggono inseguiti dai Ra'Zac, i servi dell'imperatore, deformi e crudeli, i quali causano la morte dell'amato zio di Eragon, che lo ha cresciuto come un padre (infatti dei suoi Eragon non sa nulla) assieme al cugino Roran.
i Ra'Zac li trovano e li catturano, ma vengono salvati da Murtagh, un giovane coraggioso e tenebroso delquale scopriremo presto il terribile segreto: egli è il figlio di Morzan, crudele braccio destro di Galbatorix, anche lui traditore dei cavalieri e ucciso anni fa da Brom.
Brom muore ed Eragon decide di unirsi ai Varden, un gruppo di ribelli che collabora con gli Elfi ed i Nani, popolazioni che vivolno nascoste nelle montagne e nelle foreste, contro l'impero dispotico.
fuggendo dai Razak Eragon salva Arya una fanciulla elfica dalle grinfie dello spettro Durza, crudele stregone posseduto dagli spiriti maligni: Arya è avvelenata e gli unici che la possono salvare sono i Varden.
i due amici ed il drago saphira raggiungono i Varden nel loro quartier generale nel vulcano Farthen Dur, immensa montagna cava che ospita anche la capitale dei nani, Throndjeim. Eragon resta invischiato nella politica dei Varden, ma si guadagna la fisucia del loro capo, Ajiad e del re dei nani, Rothgar. Arya si ripiglia e dà prova di strepitose abilità combattive.
il libro si chiude con una battaglia tra gli Urgali, mostruosi esseri riuniti da Galbatorix sotto la sua egida grazie ai poteri di Durza, nella quale Eragon riesce ad uccidere lo spettro
ora veniamo al commento. dicevo, libro carino e godibile, ma che attinge a piene mani alla fantasy tradizionale! imbarazzanti le somiglainze tra Frodo ed Eragon e tra la sua eredità (l'uovo di drago) ed il fardello dell'hobbit (l'anello).
gli ambienti, i personaggi, le tematiche sono di chiara marca Tolkeniana. a volte questo affiora in modo altisonante creando una sensazione di fastidio nel lettore, a volte invece emerge la piacevole originalità di Paolini, sopratutto in come lo scrittore ha disegnato lo straordinario rapporto tra la dragonessa Saphira e il giovane Eragon. lo stile è bello ma un tantino ingenuo e risente della giovane età dello scrittore (il quale ora ha 21 anni ma all'epoca della stesura di Eragon ne aveva 16!): spesso i dialoghi sono "da bar" e si assiste a rovinose cadute di stile. la trama è avincente ma a volte non è del tutto comprensibile dal letore (o sono io che sono strordito?
) nel senso che, pur essendo lineare, spesso non è del tutto speigata adeguatamente ed il lettore si chiede: "ma perché ha fatto questo? non poteva semplicemente fare così? boh..." ed nache quando ci sono i lunghi paragrafi di spegazione, sembra che qualcosa manchi; io spero che sia una strategia voluta dall'autore.
insomma, spesso Paolini preferisce rifarsi a materiale già rodato, rielaborandolo comunque in modo fruibile ma non troppo (anche se spesso non ci riesce e le fonti emergono); la trama e la qualità del romanzo sono comunque abbastanza buoni e la storia di questo ragazzo è capace di appassionare; tuttavia il romanzo non merita più di 6+ per come è strutturato. per me vale la pena di leggerlo per la storia che è bellina, ma senza aspettarsi il capolavoro! lo definirei
un'assicurazione sul futuro: per me questo libro è una pietra grezza che non può che migliorare e li aspetto la maturità fin dal prossimo capitolo
Eldest che già ho iniziato a leggere.