| Ne ho parlato a lungo, sono rimasta a lungo indecisa fra Lupin, che ignora la sua nuova famiglia, che nel sesto cambia allegramente visione su Severus (in tre minuti), che sin da Prefetto temeva di contrastare gli amici; su Albus tanto cinico da non sopportare di vivere per accudire la sorellina, tanto ambizioso da voler diventare il Padrone della Morte, così calcolatore da mandare al macello prima i Potter (pensiamo al Mantello dell' Invisibilità, l'aveva lui e non James, se fosse stato dai Potter forse Lily e Harry si sarebbero salvati. Lui aveva però ascoltato la profezia e ha giocato d'azzardo: Severus sa che Voldemort ha scelto i Potter, sa che Voldemort è al massimo della sua potenza e lui doveva soltanto aspettare. Questo non toglie la colpa a Peter, ma se anche Albus avesse saputo, non avrebbe mosso un dito. Per il Bene Superiore. E non mi si venga a dire che non sarebbe stato disposto a sacrificare Harry, che non supponesse la fine di Snape); su Tonks. La scelta è caduta su di lei: è madre da poco, ha perduto il padre. Bellatrix, in caso di vittoria, si precipiterebbe da Andromeda a regolare i conti e lei abbandona il bimbo e la madre, conscia del pericolo. Se il suo intento era salvarli, perché corre incontro alla morte, appena ha il sospetto che Remus sia in pericolo? Il suo compito era restare con Andromeda e Teddy, a porre una protezione a loro, ben più indifesi di 4000 aurors e professori. Sciocca, infantile, Tonks.
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