FINALMENTE L'HO FINITO PURE IO!!!!!
dato che l'ho terminato da neanche 10 ore, il mio giudizio non potrà essere abbastanza lucido: devo prima rileggerlo, almeno in antologia (ma ora che finisco la seconda lettura sarà già uscita la traduzione
)...
inutile dire che voi avete già detto tutto! questo libro è bellissimo, soprattutto dal punto di vista letterario! se alla fine del precedente (anche se già l'Ordine aveva contribuito ad incrinare le nostre certezze) avevamo ben chiaro chi fossero i buoni e chi fossero i cattivi, pendevamo dalle labbra di Silente e consideravamo i Malandrini "la meglio companì", alla fine di questo libro le nostre certezze hanno subito una pesante spallata.
tutti i personaggi diventano umani, con la U maiuscola! gli amici che tutti vorrebbero avere vengono declassati a dei bulletti di scuola: coraggiosi, si, ma un po stupidotti; il mitico ex prof. Lupin, colui che pareva l'unico in grado di tenere a bada gli altri tre bulli ed a farli ragionare, sembra ora un pisciasotto smarrito e confuso, incapace di sottrarsi alle sue responsabilità. il modo in cui viene rivalutato Piton è commovente: da cinico ex mangiamorte, da emblema della stronzaggine e del cinismo diventa l'eroe più eroe della saga, capace di fare il doppio triplo gioco e di fregare nientepoppodimeno che il Signore Oscuro!
già, il Signore oscuro... sapete, fino agli ultimi capitoli ero d'accordo con voi! pensavo "ma chi glielo fa fare a VOldemort di farsi aiutare da quel branco di imbecilli (persino Bellatrix si fa fregare come una scolaretta, commettendo lo stesso errore che ha condannato a morte Sirius proprio mente duellava con lei: irridere l'avversario anziché colpirlo!)"; poi però, ho capito che ognuno ha i servi che si merita! eh si, perché il primo degli imbecilli è proprio Voldemort!! ossessionato dall'idea di uccidere Harry personalmente, si adopera in tutto e per tutto per la propria sconfitta. per me, il duello finale tra lui ed Harry non poteva accadere diversamente: farlo durare di più, anche solo una pagina, sarebbe stata troppa grazia per il Lord, campione di malvagità ma anche campione di stupidità! nell'ansia di trovare un modo per uccidere Harry, si adopera nel trovare l'unico maniera errata, sparando l'avada kedavra con l'unica bacchetta impossibile per lui da usare.
ricordo che tempo fa paragonai i Mangiamorte alle mafie organizzate! invece mi sono sbagliato! un qualunque boss mafioso di provincia non avrebbe commesso gli stessi errori di "Don" Voldemort! avrebbe mandato un paio di sicari ad uccidere il ragazzo, mentre lui se la spassava a gozzovigliare dietro la scrivania del potere. invece no, si è dato da fare per trovare l'unica arma a lui ostile. voldemort deludente: voto 4 di stima!
Harry invece ha guadagnato non pochi punti ai miei occhi! non è un mistero come io non lo potessi sopportare prima di questo libro. ora invece azzecca tutte le mosse: giusta la decisione di tenere deliberatamente aperta la connessione ADSL con Voldemort; giusto tornare ad Hogwarts nonostante tutti lo ricercassero e, soprattutto, giusto decidere di andare incontro alla morte disarmato, senza combattere. qualche anno prima, probabilmente, sarebbe andato addossso a VOldemort armato fino ai denti.
se ci pensate, questo libro è un po l'opposto del primo: in lPF, Harry sarebbe stato perduto senza l'aiuto dei suoi amici nel momento cruciale; ora Harry nel momento cruciale è solo, abbastanza maturo da affrontare le proprie responsabilità. era ora, mi viene da dire!
non credo sia sbagliato dire che i sette libri sono una sorta di "saga di formazione" per il protagonista. Harry voto 10!
Anche Albus Silente, non dimentichiamolo, subisce un radicale cambiamento agli occhi del lettore. da Mago dei Maghi diventa un uomo anziano, molto saggio, si, ma con scheletri nell'armadio non indifferenti e maturato da grandi tragedie ed errori privati. è proprio vero che, come si dice, "nessuno nasce imparato". però colpisce come il vecchio preside abbia previsto tutto fin dall'inizio! meglio del grande scacchista Garry Kasparov!!
eppure, a mio modesto parere, un errore l'ha commesso! lui stesso ammette che si tratta di un'ipotesi, ma secondo me non è stata la protezione della madre a salvare Harry dalla morte nel suo immolarsi nei confronti di Voldemort, bensì il fatto che, mentre fronteggiava il Lord, Harry era
the Master of Death, il Dominatore della Morte. questa condizione gli ha permesso, nell'enigmatico capitolo King's Cross, di finire nel limbo e scegliere se restare vivo o no. altrimenti non si spiega neppure come Harry abbia potuto resistere al Crucio di Voldemort. questa sarebbe infatti un'altro schiaffo per VOldemort: lui, che ha passato tutta la vita a cercare di dominare la morte, si ritrova sconfitto da Harry, vero dominatore della morte. se invece avesse scelto di utilizzare un'altra bacchetta, anche la sua, probabilmente avrebbe vinto il duello e fondato l'Impero Galattico... ah scusate, questa è un'altra storia
come vi ho detto, è una recensione un po' confusa! in parte perché, come vi ho detto, è fatta a caldo, in parte anche perché quasi tutto l'avevate già detto voi