Cassandra Phoenix Nova |
|
| Se mi nomini "Settimo Cielo" io piango. Davvero. (ma non era finito?) Io ho notato una cosa bizzarra, le serie in sè sono carine e si vedono con piacere: c'è umorismo, suspense, una certa coerenza nei personaggi, poi s'arriva a fine serie e si vira al "Via col vento". Pigiano il pedale sul melodramma moralista: Dio, patria, famiglia e cosette simili. Non dico che sia sbagliato, dico che ci resti un filo deluso. Giusto un paio di sere fa, ho rivisto le puntate di "Buffy" sulla morte di Joyce: "Un corpo freddo" e "Per sempre": mi hanno fatto venire i brividi. Asciutte, senza scene che forzavano il pianto, ma strazianti, sofferte. Buffy che rinviene la madre, i paramedici che provano a rianimare la donna, lei che vomita sul tappeto e poi arriva Giles a prendersi cura delle Summers... Le urla di Down, il monologo (splendido nella versione originale) di Anya sulla morte, i silenzi, l'imbarazzo di chi è esterno alla tragedia... E "Buffy" non è Dante. "Supernatural" questi brividi non me li ha dati, ci scappa la lacrima, ma è un ricatto. Non stai lì a dire: "Per la misera, succede così"... E in "Buffy", abbiamo una sorella che nasce dal nulla ed un' infinità di scemenze, ma quando trattava di sentimenti usava una sensibilità diversa. Alla fine, quando le Summers piangono disperate, abbracciate e sole, ti senti smarrito come loro. Qui in SN no. Sì, Dean e Sam sono grandi, sono uomini e tutto quando, ma l'introspezione resta troppo "di lato" o la sbattono lì con frasi ad effetto. Da questa serie, a livello di rapporti umani, mi aspettavo molto di più.
|
| |