| Capitolo ventesimo: Sorprese
".. infine, il signor Bhaer indossava un vestito nero nuovo fiammante che gli dava un'aria molto signorile; la foresta di capelli era tagliata da poco e ravvivata con cura, sebbene non rimanesse in ordine a lungo, giacchè nel calore della discussione Bhaer ci piantava dentro la mano. Ma, del resto, irta e arruffata quella testa piaceva a Jo ancora di più perchè somigliava a quella di Giove Olimpico. Povera Jo! Come lo abbelliva, quell'uomo brutto, mentre, seduta nel suo cantuccio, seguitava a sferruzzare tranquilla ma osservando tutto: non le sfuggiva nemmeno il fatto che i suoi polsini erano immacolati non solo, ma adorni di due gemelli d'oro"
"Bhaer si schiarì la gola con un ehm di riconoscenza, andò a cercare Jo nel suo angolo e le disse -Cantatela con me; andiamo sempre molto bene noi due. Era un complimento; in realtà Jo per la musica non aveva la minima disposizione, ma gli avrebbe detto di sì anche se l'avesse pregata di cantare un'opera da cima a fondo. Conosci il paese dove fioriscono i limoni.. Era il verso che il professore amava di più; e per paese intendeva la Germania. Ma questa volta sembrò appoggiasse con più calore e con più forza su altre parole: Là solo, là solo con te, o mia diletta.. e il tenero invito commosse tanto una delle persone che l'ascoltavano da farle venire voglia di dire che quel paese lei lo conosceva, e ve lo avrebbe accompagnato quando voleva."
Capitolo ventitreesimo: Sotto l'Ombrello "-Buon viaggio- disse Bhaer, sorridendo ai pezzettini di carta che Jo lasciava cadere ad ogni passo -il tuo dovere l'hai fatto, e io avrò l'originale. Sicuro,- riprese poi -quando l'ho letta ho detto fra me 'Ha una pena, e si sente sola. Che conforto sarebbe per lei, un amore sincero! E io l'amo tanto. Perchè non dovrei correre da lei e dirle *Se il dono che ti porto non è troppo poco per quello che oso chiederti in cambio, accettalo, in nome di Dio!*'"
Edited by Julien Suncrisbe - 11/3/2005, 19:18
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