Harry Potter e gli anni a venire

Il giorno della memoria, Perché non dobbiamo dimenticare

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Penelope Clearwater
view post Posted on 28/1/2005, 00:33




Hai fatto benissimo a mettere anche le immagini, parlano da sole.

L'estratto è da "Se questo è un uomo", sono sicura. E' una delle parti che mi ha colpito di più.
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 28/1/2005, 01:45




Grazie, Elena.
Ho chiesto a mia madre, se fosse un comportamento maturo, esporre quelle immagini, molto crude, senza restrizioni.
Lei mi ha risposto, che quando ero bambina mi aveva obbligata a vedere un documetario sulle deportazioni ( avevo circa 8 anni), sebbene mio padre e mia nonna fossero crontrari.
Era una donna rigida riguardo l' educazione televisiva, selezionava persino i cartoni animati e spesso mi spiegava che era una finzione per non spaventarmi, ma in quel caso disse che DOVEVO vedere e sapere.
Un modo per capire.
Non discuto scelte diverse, di altri madri, ma nel mio caso, mia madre ha fatto bene ad insegnarmi la verità.

Il sito da cui ho tratto le immagini, risporta citazioni di Primo Levi, ho messo quella, sotto la foto dei bambini, perché mi aveva commossa profondamente.
 
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view post Posted on 28/1/2005, 11:28
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Sopravvissuto all'Abisso

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Sì, hai fatto bene Silvia a mettere quelle immagini; ve ne sono di ben peggiori tutto sommato ed è giusto che anche i più giovani vedano quanto in basso può spingersi l'umana follia. Perché l'Olocausto è una colpa che pesa sull'intera umanità e non sul solo popolo tedesco; non sarebbe giusto mascherare l'indifferenza con la veste della censura.
 
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Julien Suncrisbe
view post Posted on 31/1/2005, 20:10




Da 'Il Pianista' di Roman Polansky, perchè, come ha detto Silvia, non dobbiamo dimenticare mai

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view post Posted on 1/2/2005, 12:05
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Sopravvissuto all'Abisso

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Una delle cose più angoscianti di quel film era vedere come i nazisti erano riusciti ad asservire ai loro scopi non solo i polacchi (la donna che urla contro il pianista che si era nascosto in un appartamento) ma anche gli stessi ebrei: i kapò che facevano salire i loro vicini di casa, amici e conoscenti, sui treni, ben sapendo quale fosse la loro destinazione.
 
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view post Posted on 27/1/2006, 12:33
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Sopravvissuto all'Abisso

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Riporto in uso questa discussione: un anno è passato da quando fu aperta, le iniziative si moltiplicano, ma bisogna dire che in quest'anno si ha avuto un risorgere delle idee antisemite francamente sorprendente. Sorvolando sugli stupidi che segnano un gol e fanno il "saluto romano", la cosa è molto più grave. In Austria uno scrittore è stato incarcerato per aver negato l'esistenza dell'Olocausto (sono morte più persone dal dentista sotto anestesia che non ad Auschwitz ha dichiarato); e qui forse ci si potrebbe domandare se mettere in galera chi propugna idee così assurde sia o meno democratico, oppure se non serva a far maggiore pubblicità a queste idee. Su un fronte molto più preoccupante, il presidente iraniano Ahmadinejad (non so se si scrive così) è arrivato a dichiarare cose irripetibili sull'Olocausto e su Israele. Chi pensava che l'odio verso gli ebrei appartenesse al passato si è dovuto ricredere. Ma qui si sta mettendo in atto qualcosa di peggio della rimozione della memoria: la cancellazione della memoria.
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 30/1/2006, 02:12




Il 27 Gennaio ho cercato a lungo questa discussione, ma non l'ho trovata neppure con l' opzione di ricerca.
Spero di non essere stata la sola ad aver visto almeno un programma sull' argomento, sebbene i SMS che scorrevano sotto i video di MTV facessero rabbrividire per la loro sconfortante ignoranza.
Cito su tutti, uno fra i più brillanti: "Elvis manda !!!!! Oggi è il gg del mm. ma noi dobbiamo vvv. Jesse 6 figo"

Cosa voleva dirci questa novella Elsa Morante ?

E chi è Jesse ?
Non voglio pensare a queste ragazzini di ventotto anni.
Ho subito cambiato canale e grazie a Dio qualcuno aveva messo in onda "Il Diario di Anna Frank", il documentario "Chi ha tradito i Frank ?" e quindi "Conspiracy" un film per la Tv inglese con attori dela calibro di Keneth Branag, Colin Firth e Stanley Tucci.
Mi sono spiegata, vero ?
Non solo era una pellicola di indubbio valore morale, ma era una gioiello sul piano della recitazione.
Da vedere.
Vi posto le informazioni trovate in proposito.
"On January 20, 1942, at the height of the Second World War, 15 government officials and SS Commanders attended a conference on the outskirts of Berlin. It was a simple meeting, which - by the end - would decide the fate of six million lives. Conspiracy is based on the only surviving record of that meeting. It would be the blueprint for Hitler's "final solution."
Il film è stato prodotto nel 2002 e devo dire che mi ha piacevolmente colpita.
Contribuito del 2006: La banalità del Male

JOSEF MENGELE
Josef Mengele nacque il 16 maggio 1911 a Gunzbrg. J.M. Era il maggiore dei tre figli maschi di Karl Mengele, un imprenditore. Raffinato, intelligente, e famoso nella sua città, Josef studiò filosofia a Monaco e medicina a Francoforte sul Meno. Nel 1931, s'iscrisse ad un gruppo paramilitare; nel 1935, la sua tesi trattò delle differenze razziali nella struttura della mandibola inferiore. Nel 1937, s'iscrisse al partito nazista, e nel 1938 entrò nelle SS. Nel 1942 fu ferito sul fronte russo e fu dichiarato inabile al servizio. Nel maggio dell'anno seguente, fece domanda di assegnazione ai campi di concentramento e fu mandato ad Auschwitz. Nel maggio del 1943 arrivò ad Auschwitz. A Mengele toccava designare i detenuti abili al lavoro e quelli che era inutile mantenere in vita. Ben presto divenne anche medico capo del campo di Birkenau. Mengele cominciò le sue ricerche sui gemelli, e setacciava ogni convoglio in arrivo alla ricerca di questi soggetti; essi sfuggivano al gas ma divenivano l'oggetto di orrendi esperimenti cui molti non sopravvissero. Mengele fece uccidere parecchi dei suoi soggetti per poterli sezionare. M. era ossessionato dalla diatriba "ambiente versus natura" in quanto voleva dimostrare che l'ereditarietà significava tutto, e l'ambiente nulla. Alla fine della guerra, scappò in Sud America dove vennero trovate le sue ossa.

MARTIN BORMANN
Martin Bormann nacque il 17 giugno del 1900 ad Halberstadt, presso Weimar . Durante la Prima Guerra Mondiale fu arruolato nel 1918 come attendente di un ufficiale. Nel 1923 fu implicato nell'omicidio del maestro elementare Walter Kadow, trucidato perché ritenuto "spia dei bolscevichi".
Complice di Bormann nell'omicidio fu Rudolf Höss che, più tardi sarebbe divenuto comandante del campo di sterminio di Auschwitz. Nel 1925 aderì al Partito Nazista. Generale delle SS venne impiegato come contabile e autista per il foglio propagandistico "Der Nationalsozialist". Martin Bormann rimase un esecutore apprezzato per la sua efficienza da Hitler. Quando Hess fuggì in Gran Bretagna nel 1941 Bormann divenne segretario di Hitler con il compito di amministrarne le finanze personali; era di fatto la grande occasione di Bormann. Diventava così l'uomo di fiducia di Hitler, che ne fece il suo esecutore testamentario. Anche se a prima vista poteva apparire un mero esecutore degli ordini di Hitler possedeva delle chiare linee politiche che durante tutta la sua carriera mise in atto sistematicamente. In questa nuova veste, egli firmò la nomina di Dönitz a cancelliere (1945). Negli ultimi mesi della guerra fu l'artefice della creazione della Volksturm la milizia popolare di difesa composta da vecchi e bambini. Morì nella notte tra il 1° e il 2 maggio 1945 cercando di fuggire dalla Cancelleria di Berlino assediata dai Sovietici.
Si perdettero sue notizie nel corso della battaglia di Berlino e perciò fu condannato a morte in contumacia come criminale di guerra dal tribunale di Norimberga; il rinvenimento dei suoi resti a Berlino nel 1972 ha permesso di confermare che la sua morte avvenne effettivamente nel 1945.

HERMANN GOERING
Hermann Goering nacque a Rosenheim nel 1893. Sottotenente di fanteria nel 1914, passò nel 1915 all'aviazione e, con ventidue vittorie all'attivo, succedette nel 1918 a Von Richthofen nel comando della sua famosa squadriglia di caccia. Dopo aver lasciato, nel 1920, la vita militare, H.Goering aderì nel 1922 al partito nazista e divenne uno dei principali collaboratori di Hitler. Il Fürher lo nominò comandante delle formazioni paramilitari del partito, le SA (Sturmabteilung). Ferito durante il fallimentare putsch di Monaco, nel 1923, fuggì e viaggiò in Austria, Italia e Svizzera per evitare l'arresto. Curato con la morfina sviluppò una tossicodipendenza che si sarebbe trascinato poi per tutta la vita. Eletto deputato nazionalsocialista nel 1928, fu a Berlino l'uomo di fiducia di Hitler. Presidente del Reichstag nel 1932, divenne nel 1933 ministro dell'aviazione, ministro degli interni di Prussia e generale di corpo d'armata; poi ebbe una parte importante nell'eliminazione di Röhm e nel massacro delle SA (1934). A partire dal 1935, si dedicò alla rinascita della Luftwaffe (l'arma aerea), della quale fu nominato comandante in capo e che considerò sempre, in seguito, quasi sua proprietà personale e segno tangibile del suo prestigio presso il Führer. H.G. fu responsabile per il piano di confisca dei beni ebraici in Germania. Il 24 gennaio 1939 creò l'Ufficio Centrale per l'Emigrazione ebraica incaricato di promuovere con ogni mezzo la partenza dalla Germania degli ebrei. Il 31 luglio 1941 fu Göring che impartì l'ordine a Heydrich di "preparare una soluzione globale al problema ebraico". Grazie a questa disposizione sarebbe nata la macchina dello sterminio degli ebrei d'Europa. Poco prima della conclusione della guerra, però, ebbe scontri con Hitler e con i capi militari e fu persino sospettato di tradimento. Rifugiatosi in Baviera nell'aprile 1945, cercò infatti di prendere il potere, ma venne sconfessato da Hitler. Arrestato dagli americani nel 1945 fu giudicato dal tribunale internazione di Norimberga colpevole di crimini di guerra e fu condannato a morte. Si avvelenò in prigione poche ore dell'esecuzione della sentenza, fissata per la notte del 15-16 ottobre 1946.

ADOLF EICHMANN
Adolf Eichmann nacque a n il 19 marzo del 1906. Divenne ufficiale delle SS, dopo essersi trasferito con la famiglia in Austria (Linz) ed essere entrato nel partito nazionalsocialista, solo nel 1938 dopo l'Anschluss. Eichmann si trasferì in Germania dove seguì corsi d'addestramento militare. Annoiato, però, dai campi d'addestramento si occupò da subito della "questione ebraica" e divenne, in un primo tempo, capo dell'ufficio per l'emigrazione ebraica di Vienna, per poi essere nominato nel 1941 direttore di quello che fu poi chiamato dipartimento Eichmann, costituito dall'unione dell'ufficio di ripartizione ebraica della Gestapo con il centro dell'emigrazione ebraica di Berlino. Ma di lì a poco sarà lui ad essere incaricato dell'organizzazione dello sterminio degli Ebrei in tutti i paesi occupati dai nazisti e in quelli di futura occupazione. Fino al 1944 Eichmann fu il prototipo dell'assassino da scrivania, poi fu posto a capo di un comando speciale, incaricato di organizzare sul luogo, e in collaborazione con i fascisti ungheresi, la deportazione ad Auschwitz degli ebrei dell'Ungheria. Al processo di Norimberga contro i principali criminali di guerra, celebrato nel 1945-46, il nome di Eichmann emerse infinite volte durante il procedimento e nei documenti giudiziari. Eichmann si era, nel frattempo, rifugiato in Siria nel 1948 ed in Argentina nel 1950, dove lavorò sotto falso nome in uno stabilimento della Mercedes di Buenos Aires fino al 1960, quando fu rapito da alcuni agenti israeliani che lo trasportarono a Tel Aviv. Il 31 maggio 1962 Adolf Eichmann, il freddo assassino da scrivania, fu impiccato.


 
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*Aly*
view post Posted on 30/1/2006, 14:11




ieri sera ero stanca, dopo aver passato una bella bella giornata in montagna, sulla neve, col mio ragazzo.
l'intenzione era quella di andare a dormire dopo essermi rilassata un pò alla TV, ma il mio "piano" venne smontato da un'imprevisto.
in seconda serata, su rai1, ho beccato quasi x caso uno speciale sulla giornata della memoria.
ho ricacciato indietro il mal di testa e il sonno, e mi sono costretta a guardare.
non me ne pentirò mai.
ciò che + mi ha colpito di questo speciale, è il fatto che non si trattava di uno dei soliti dedicati agli ebrei, alla shoah e ai lager... era qualcosa di molto di più!
cinque ebrei italiani, sopravvissuti ai lager, incontravano e parlavano con altrettanti sopravvissuti di altri genocidi, confrontanto le loro esperienze e le loro riflessioni.
improvvisamente, mi si è spalancata una voragine sotto ai piedi: la consapevolezza di quanto sono ignorante.
perchè la shoah, purtroppo, è solo la punta di un iceberg.
e mi sono chiesta: perchè non si parla anche del genocidio degli armeni in turchia, dei tutsi in ruanda, dei dissidenti politici (o presunti tali) in russia e in cambogia, dei cittadini di hiroshima e nagasaki in giappone?
perchè questa coltre di silenzio?
per darvi un'idea del mondo in cui viviamo: genicidi nel mondo
e poi sento commenti discriminatori, di ogni genere, da parte di gente che presume di "saperla lunga"... e mi vengono in mente tutte queste persone uccise nei modi più orribili, tutti questi bambini trasformati in guerriglieri, tutte queste menti costrette a non pensare, tutte queste donne violentate, tutto questo odio gratuito.
e mi chiedo: è facile e conveniente canalizzare l'odio collettivo verso un'entita, presunta colpevole di tutte le disgrazie (ma quali disgrazie? quella del figlio di papà disperato perchè non trova il lavoro da 5000 € al mese e non vuole andare a sudare in fabbrica?)... è facile, si... ma lo abbiamo o no un cervello? la gente è così manipolabile come sembra?
oppure non lo è, ma vilmente preferisce chiudere gli occhi, tapparsi le orecchie, sprangare il cuore... non vuole sentire il grido di orrore che ti si sprigiona dentro quando comprendi certe cose?
com'è che va il mio mondo? perchè io non lo capisco più...

Edited by *Aly* - 30/1/2006, 14:13
 
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view post Posted on 27/1/2007, 15:59
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Sopravvissuto all'Abisso

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Oggi è la giornata della Memoria ed è giusto ricordare ancora una volta, anche sul forum. Per non dimenticare e soprattutto perché un orrore come l'Olocausto non si ripeta.
E' utile la giornata della Memoria? Sì, è utile: secondo un sondaggio eseguito da la Repubblica e pubblicato sul Venerdì uscito ieri, interrogati, solo 40 giovani italiani su 10 sanno che il termine Shoah si riferisce allo sterminio degli ebrei compiuto dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. E la maggioranza dei giovani ignora che nei campi di concentramento (e di sterminio) oltre agli ebrei furono uccisi, tra l'altro, sia pure in numero minore, anche zingari, omosessuali, oppositori politici e persino sacerdoti.
Oggi, sull'esempio di Germania, Austria e Francia, anche l'Italia si appresta ad approvare una legge per la quale coloro che negano l'esistenza dell'Olocausto commetteranno un reato. Questo non vorrà dire naturalmente che Ahmadinejad in visita ufficiale a Roma verrebbe sbattuto in galera, ma fa parte di un pacchetto di misure penali che andranno a punire comportamenti razzisti e discriminatori in generale.
Per non dimenticare, ancora una volta, teniamo vivo il ricordo.
 
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skz
view post Posted on 13/2/2007, 13:02




Ho letto pure io quell'articolo e il sondaggio annesso, in cui era evidenziata la palese ignoranza che dilaga.
Credo che l'importanza della giornata della memoria sia per non dimenticare la disumanità dei campi, per condannare la mentalità che ci stava dietro, e non solo per ricordare i morti.O per lo meno, non i morti perchè morti, ma i morti per il modo in cui sono stati uccisi, per ricordare l'orrore di quel metodo di uccisione e soprattutto il modo in cui coloro che vi venivano rinchiusi, venivano trattati e considerati (soprattutto quest'ultimo è agghiacciante, il fatto che fossero davvero considerati in tal modo) non più esseri umani, ma creature inferiori.
 
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view post Posted on 14/2/2007, 12:22
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Il giorno della memoria è passato, ma vi sono altre memorie e, purtroppo, altri stermini da ricordare. Perché c'è chi non li vuole ricordare, e allora noi non possiamo permetterci di dimenticare: il 10 febbraio è stato il giorno dl ricordo, il presidente Napolitano ha ricordato l'eccidio degli italiani in Istria tra il 1943 e il 1945 (tra i 10mila e i 15mila morti, le cifre sono incerte, alcune foibe sono talmente profonde che non è stato possibile recuperare i resti delle persone in esse gettate). Al che il premier croato ha ribadito che l'intervento di Napolitano era palesemente razzista.
Al festival di Berlino, tuttora in corso, verà proiettato il film dei fratelli Taviani "La masseria delle allodole", tratto dall'omonimo romanzo. Il film tratta, e mostra con esplicita crudezza, il genocidio degli armeni ad opera della Turchia all'inizio del 20° secolo, genocidio che ancora oggi molti rifiutano di riconoscere (e chi ne scrive rischia una condanna per aver leso l'immagine della Turchia). In occasione di tale proiezione, ci si aspetta una forte protesta da parte della comunità turca, numerosa in Germania.
Ebbene, non bisogna dimenticare e non bisogna far passare sotto silenzio nessun genocidio, antico o recente, in ogni luogo del mondo, dal genocidio armeno al Ruanda. Ricordare è soprattutto un modo per non ripetere.
 
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view post Posted on 27/1/2008, 14:52
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Sopravvissuto all'Abisso

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Ricordiamo ancora, nel giorno della memoria 2008.
Ricordiamo che mentre 6 milioni di persone venivano sterminate e molte altre tenute rinchiuse in condizioni disumane (e dico persone; erano ebrei, zingari, oppositori, omosessuali, ma erano persone), molti più erano coloro che rimanevano indifferenti. Forse non sapevano, forse non immaginavano la portata di quello che stava succedendo, ma rimasero indifferenti. Il nazismo ha ucciso. Il razzismo ha ucciso, l'intolleranza ha ucciso, ma anche l'indifferenza può uccidere.
Non dimentichiamo, ma non restiamo indifferenti.
 
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view post Posted on 27/1/2009, 14:30
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Sopravvissuto all'Abisso

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Rinnovo anche quest'anno, e anche con più forza, il ricordo dell'Olocausto. Gli eventi recenti sono noti a tutti: la situazione a Gaza è stata ampiamente esposta dai mezzi d'informazione, ma quali che siano le responsabilità o le colpe del Governo israeliano, queste non possono tradursi in un rinnovato odio per il popolo israeliano e, a macchia d'olio, verso tutti gli ebrei. A guardare certe manifestazioni viene da pensare di essere tornati indietro di oltre mezzo secolo. Viene da pensare che la protesta sia in realtà un pretesto per far riemergere un odio mai sopito nonostante tutte le parole spese per ricordare. E allora, dato che ancora non si spengono le voci di chi osa sostenere che la Shoah sia un'invenzione, tocca far sentire più forte la voce di chi non vuol dimenticare, di chi si ostina a voler ricordare affinché l'orrore non si ripeta.
Cito ancora l'incipit di "Se questo è un uomo", di Primo Levi, probabilmente l'opera più importante (insieme al Diario di Anna Frank) per capire l'enormità del Male che ha imperversato in Europa negli anni della guerra:

Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo - Einaudi, Torino 1979)
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 27/1/2010, 22:19




Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia.
L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa.
Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo.
Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani, promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione.
La consapevolezza di ciò che era stato Auschwitz fu tra gli elementi fondamentali per la costruzione, identitaria prima ancora che giuridica, della futura Europa unita.
Scriveva il filosofo Theodor Adorno che dopo Auschwitz sarebbe stato “impossibile scrivere poesie”, intendendo rendere l’idea di quali implicazioni radicali comportava assumersene la responsabilità, negli anni della ricostruzione e della nascita dell’Europa unita.
Era indispensabile stabilire con esattezza ciò che l’Europa non sarebbe stata. Alle radici dell’impostazione ideale dell’attuale Unione Europea c’è il rispetto per la dignità umana e il rigetto per ciò che era accaduto, sia prima che durante la guerra, a causa di idee razziste e liberticide. Auschwitz è la negazione dei principi ispiratori dell’Europa coesa, economicamente, socialmente e culturalmente avanzata che conosciamo oggi.
Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica e di ricerca.
Da allora l’ebraismo italiano si è a più riprese interrogato sul modo di proporre una riflessione che non fosse svuotata dei suoi significati più profondi, riducendosi a semplice celebrazione. Al di là delle giuste, necessarie parole su Shoah e Memoria, crediamo infatti che occorra cercare di perpetuare il senso vero di questo giorno.
Molti sono stati in questi anni gli studi, gli articoli, le riflessioni, le pubblicazioni di studiosi e intellettuali che hanno tentato di definire e ridefinire costantemente il senso della Memoria.
Esiste infatti una problematica della relazione tra Storia e Memoria. La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, al pari di altri avvenimenti del passato. Pochi testimoni sono rimasti a raccontarci la loro esperienza. Si potrebbe ipotizzare una Memoria cristallizzata nei libri, come un evento importante ma lontano nel tempo, da studiare al pari di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, con il rischio di rendere distante il significato e la ragione vera per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge.
L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i “perché” indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi.
Scriveva la filosofa Hannah Arendt, che il male non ha né profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.
La filosofa che forse più in profondità ha studiato le aberrazioni del nazismo, coniando quella ormai famosa espressione, “la banalità del male”, riferita a uno dei principali esecutori della Shoah, dà una definizione di tetra neutralità e ignavia a chi non pensa, a chi non riflette, a chi non ha idee proprie, a chi non dà valore e giudizio alle proprie azioni e alle loro conseguenze. La Arendt collega il “bene” direttamente al pensiero, fonte vitale di comprensione del mondo.
Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico.
Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più.
Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.


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