è ovvio che 6 milioni e rotti (con punte di 7) di spettatori medi non possono essere spiegati solo dalla bravura del conduttore, ma anche dal format e dalla qualità del prodotto. chiaro che poi il condutore aiuta (infatti se prendessimo Passaparola e lo affidassimo ad Amadeus o Mike Bongiorno perderebbe gran parte degli ascolti), ma un buon programma regge benissimo anche ad un conduttore normale.
qusto in Rai l'hanno capito (rifiutando la coppia altolocata Teocoli Fazio, il primo dei quali ingaggiato per... non lavorare), mentre in mediaset no! ad esempio, nonostnte la De Filippi sia una mattatrice d'ascolti, ormai
c'è posta per te ha un format vecchio e mai rinnovato: ovvio che sia battuto e surclassato da
ballando sotto le stelle della Carlucci, conduttrice molto brava ma non certo abiutata alle guerre d'ascolti.
idem
serie A: non basta puntare sul conduttore! infatti, perquanto si sforzino nel produrre un programma che non sia rivolto solo ai puristi del calcio, è naturale che, nonostante Bonolis, la gente che non segue il calcio preferisce l'intrattenimento di
domenica in oppure la mistera frittata sottoculturale de
L'isola dei famosi è triste, ma è così...
infatti, quando la Rai aveva i diritti senza dover spendere cifre folli, a nessuno in Viale Mazzini importava se
90° minuto otteneva pochi ascolti; Mediaset invece ha speso 80 milioni di euro
per avere i diritti e ovviamente tenta di creare dei programmi di "intrattenimento calcistico" in modo da ampliare il più possibile gli ascolti e avere ritorno economico, vista l'alta cifra investita. purtroppo con il calcio questi calcoli non si possono fare e prima lo capiscono meglio è!
inoltre, prima cacciano la coppia Defilippi Costanzo e meglio sarà