Harry Potter e gli anni a venire

Il mio regno per un libro, Angolo lettura

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view post Posted on 31/1/2005, 12:36
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Sopravvissuto all'Abisso

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Sì, è la stessa. E per sostenere la sua tesi ha anche acquistato un dipinto di Sickert e l'ha distrutto per procurarsi dei campioni di DNA del pittore. Aly, quando arriverai alla fine, scoprirai che la Cornwell attribuisce a Sickert non solo i 5 omicidi di Jack lo Squartatore, ma praticamente tutti i crimini efferati commessi contro donne e bambini nei dintorni di Londra nell'arco di 20 anni e rimasti senza colpevole.
 
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*Aly*
view post Posted on 31/1/2005, 12:50




mhm... mi sembra un pò improbabile... non che un solo uomo non ne sarebbe capace, ma non credo che nell'inghilterra vittoriana fossero tutti buoni & cari tranne lui!

Edited by *Aly* - 31/1/2005, 12:51
 
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view post Posted on 1/2/2005, 12:18
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L'errore della Cornwell è partire dalla convizione che Sickert fosse Jack e da lì interpretare ogni fatto della sua vita in funzione di questo. Avrebbe dovuto invece cercare qualcosa che potesse sul serio collegare i delitti al pittore.
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 6/2/2005, 03:47




Mia madre, che della Cornwell ha letto pure il soporifero "Calliphora", l' ha lasciato dopo 100 pagine.
Era un' accusa, ad un pittore, che sebbene non fosse stato Padre Pio, non meritava di essere dipinto come il più disgustoso e vigliacco dei serial killer.
Il motivo per cui è altamente improbabile che Sickert fosse l' omicida è lo stesso per il quale l' investigatore non lo indagò, da buon profiler auto-didatto.
Chiunque abbia letto un libro sulla psicologia di un assassino seriale ( o veda "Law & Order" ) sa che la patologia è un' irrastabile crescendo.
Jack lo Squartatore era un serial killer in fase "esponenziale", all' inizio, doveva essere "nato" come amante della chirurgia ( medico ?), un sadico, che aveva pulsioni necrofile, la sua malattia è degenerata, qualcosa di esterno l' ha spinto ad uccidere, poi ha sfogarsi sul cadavere.
L' omicidio era breve ( colpo alla gola), la preparazione della scena complessa : amava essere visto, era un cliente di prostitute di basso bordo ed era in evuluzione.
Asportava sempre più organi, tagliava in maniera più cruda, più efferata, più ingorda, per stupire, per soddisfarsi, per essere visto da tutti.
Era avido di sangue e sgozzare era appagante.
Non si sarebbe mai fermato, era più forte della parte cosciente, della sua natura.
Se i suoi delitti sono 5, gli altri NON sono accertati, la ragione è semplice :
- E' morto ( ucciso ? Fatto tacere dai suoi stessi parenti ?)
- E' stato messo in condizioni di non agire ( Legato in casa ? Manicomio ?).
Un' errore così grossolano da un scrittrice di noir mi ha deluso, come se Ellory giustificasse la polizia di Los Angels che massacra un ragazzo di colore.


Edited by Cassandra Phoenix Nova - 6/2/2005, 03:50
 
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view post Posted on 7/2/2005, 12:22
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Sopravvissuto all'Abisso

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Per come la vedo io, e almeno questo dal libro della Cornwell è evidente, Jack lo Squartatore non era un genio del male, ma un vigliacco: uccideva donne che bevevano parecchio, di notte, sgozzandole alle spalle. Non c'è nulla di grandioso in tutto ciò, è solo il modo in cui agiva che attirò l'attenzione della stampa dell'epoca che montò un caso. Probabilmente altri come lui fecero più vittime tra le donne di strada in altre città d'Europa, ma ebbero meno clamore intorno a sè. In generale, tutti i serial killer sono vigliacchi, scelgono le loro vittime tra gli elementi più deboli e indifesi della società. Vi risulta esistano serial killer che uccidono pugili o culturisti?
 
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*Aly*
view post Posted on 7/2/2005, 14:00




il fatto è che spesso i serial killer sono eterosessuali con dei gravi traumi a livello sessuale (come, probabilmente, li aveva sickert) e, x questo, odiano le donne, che rappresentano ciò che non possono avere: la soddisfazione sessuale... soddisfazione che, essendo eterosessuali, non potevano certo trovare con pugile professionista!
(NB: con questo non voglio dire che non esistano serial killer omosessuali, ma solo che, finora, a parte i pedofili, che sono un genere a parte, la maggior parte dei serial killer conosciuti sono etero!)
x quanto riguarda lo status sociale delle vittime, lo squartatore non poteva certo mettersi ad uccidere donne dell'alta borghesia o di nobili natali:
1. non le avrebbe mai trovate in giro di notte, da sole, in luoghi bui e malfamati, dove i pochi passanti, spesso criminali, si facevano gli affari propri... le signore frequentavano feste, ricevimenti e rappresentazioni teatrali che, si, finivano spesso all'alba, ma erano situati in quartieri rinomati, e se ne tornavano a casa loro in carrozza, accompagnate da mariti/padri/fratelli... in poche parole, anche odiando tutte le donne, era possibile x lui uccidere solo le prostitute dei quartieri poveri, cioè quelle che la società quasi gli offriva su un piatto d'argento.
2. anche ammettendo che potesse riuscire ad uccidere una nobildonna, non era conveniente x lui: un conto erano le prostitute di whitechapel, povere peccatrici alcolizzate che nessuno avrebbe mai rimpianto (c'era chi, addirittura, ringraziava lo squartatore x il suo lavoro "purificatore"), altro canto sarebbe stata una donna ricca e di buona famiglia... la polizia avrebbe intensificato tantissimo le indagini, fin forse a scovarlo, e le altre signore avrebbero potuto nascondersi e farsi proteggere ben meglio dele prostitute ubriache, alla disperata ricerca di denaro x sfamarsi e dormire... in ogni caso, il lavoro dello squartatore sarebbe stato ben + complicato, e non avrebbe potuto agire come e quando voleva lui!

Edited by *Aly* - 7/2/2005, 23:35
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 7/2/2005, 23:26




Carlo, non volevo fare l' apologia del serial killer.
Era una riflessione, non ammiro quel pazzo maniaco, ma puntualizzare era necessario.
 
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view post Posted on 8/2/2005, 11:53
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Sopravvissuto all'Abisso

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Non ho mai pensato che tu lo difendessi, Silvia, non volevo criticarti, ho semplicemente espresso la mia opinione, che non era tanto sullo Squartatore (che, ripeto, è sorto agli onori della cronaca più per il fatto che sfidava la polizia con lettere satiriche piuttosto che per i suoi crimini, sono convinto che altri peggiori di lui siano esistiti all'epoca in altri luoghi, ma rimasero sconosciuti all'opinione pubblica), quanto sugli assassini seriali in generale. Aly ha perfettamente ragione nel suo esame dei motivi per cui Jack uccideva le prostitute, ma questo non può che farmi pensare che fosse un vile. In realtà lui non sfidava le forze dell'ordine, perché sapeva benissimo che non l'avrebbero preso. E' che non riesco a vedere in lui la cosiddetta "grandezza del male", non trovo nulla di grandioso in ciò che faceva, era solo un uomo mediocre e vigliacco che sfogava le sue frustrazioni su vittime più deboli di lui.
 
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view post Posted on 8/2/2005, 12:46

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esistono svariate teorie sugli assassini seriali, una di queste li divide in "categorie" a seconda del modus operandi. Jack rientra sicuramente nell'ambito del serial killer sessuale, colui che uccide donne provando piacere (piacere proprio sessuale) nel farlo. tuttavia, se è vero che i suoi omicidi seguivano un preciso filone (ovvero vendicare il rpincipe che aveva xcontratto la sifilide e proteggere il segreto riguardo alla sua presunta paternità illegittima) dev'essere tolto dal novero dei serial killers ed aggiunto nella "squadra" dei sicari. tutte le teorie sui SK partono analizzando lo squartatore che è il primo caso accertato.
ora, tutti i serial sono malati, ma non pazzi: il loro modo di agire segue una logica, folle, d'accordo, ma la segue, ed è probabile che, quando (e se) ricevette il compito di far piazza pulita dei testimoni, quel compito toccò a lui, chiunque fosse, perché rinomato pazzo-fanatico (aveva le fisique de roule insomma). le lettere alla polizia derivano dal fatto che si sentiva protetto, sapeva che non aveva nulla da temere in quanto, se anche Abberline era in buonafede, tuttavia il soprintendente ed i vertici della polizia avevano le mani in pasta con la massoneria londinese e questo bastava a proteggerlo. per questo concordo sul fatto che fosse un vigliacco, ma non del tutto: potrebbe essere stato un semplòice burattino nelle mani di qualcuno più grande di lui.
il "fascino" (anche se trovo questa parola inappropriata, in tutto concorde con quanto detto da Lonnie) che questa figura gode tra criminologi e giallisti (tanto da spingere la Cornwell, affermata scrittrice, a rovinarsi la reputazione con una strampalata teoria) è il fatto che non si sa nulla di lui: non si sa chi era, perché ha ucciso quelle donne e a chi faceva capo il suo agire. non certo il suo raccapricciante modus operandi; credo che il mistero di Jack sia assimilabile a quello di Tutankamon: non si sa nulla di loro (del primo non si sa chi fosse e perché agiva, del secondo si ignora chi e perché l'abbia ucciso). in ogni caso sono emblemi della sete di conoscenza umana: gli uomini vogliono conoscere le cause e di questo personaggio la causa è ignota.

Edited by Dementor - 8/2/2005, 12:49
 
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view post Posted on 9/2/2005, 12:05
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Beh, come per la Cornwell, io non prenderei per oro colato nemmeno la storia di From Hell. La triste verità è che appunto non sapremo mai l'esatta verità. Ogni tanto spunteranno fuori presunte prove che indicheranno il dito su un sospetto o su un altro, ma dubito che si avrà mai un nome che, oltre ogni ragionevole dubbio, sia quello di Jack. In fondo è passato troppo tempo, la polizia dell'epoca non aveva i mezzi di adesso e non c'era nemmeno il senso civico di oggi (oggi un assassino di prostitute viene perseguito con maggiore insistenza, e nessuno penserebbe che fa un favore all'umanità). La teoria della Cornwell è buona per un romanzo giallo. Se invece di farci un saggio e di dichiarare con orgoglio "Jack lo Squartatore-Caso chiuso" avesse scritto un thriller ambientato nella Londra vittoriana, in cui alla fine si scopriva che Jack era il pittore Sickert, forse avrebbe dato ai lettori un'opera più avvincente. E avrebbe evitato di fare figuracce, tanto si sarebbe trattato di finzione.
 
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*Aly*
view post Posted on 11/2/2005, 14:56




il libro della cornwell mi sta stufando...
non è da me abbandonare un libro a metà (l'ho fatto solo con "cime tempestose"), ma sono fortemente tentata: di 324 pagine che finora ho letto, la metà poteva anche risparmiarsele visto che non fa altro che ripetersi!
quoto carlo: se avesse scritto un thriller ambientato nella londra dell'epoca, sarebbe stato ben + realistico... invece, ha praticamente vivisezionato la vita di sickert e, qualsiasi cosa lui abbia fatto/detto/scritto, l'ha collegato agli omicidi dello squartatore... con spiegazioni "tirante x i capeli", aggiungerei!
praticamente, secondo lei, tutte le lettere firmate dallo squartatore pervenute a sctolanyard, e tutti gli omicidi a sfondo sessuale commessi in inghilterra, dal 1888 alla morte di sickert, sono da attribuire a lui... mi sto annoiando...
 
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view post Posted on 14/2/2005, 11:52
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Vedi? E' la stessa cosa che ho pensato io arrivando alla fine del libro. Secondo me chi scrive, e bene, storie di finzione, non dovrebbe imbarcarsi in operazioni di ricostruzione storica, specie se basate più su congetture che su fatti. Come se Camilleri scrivesse un saggio sui responsabili della strage di Ustica, o se Lucarelli dichiarasse di sapere chi è Unabpmber.
 
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rossana potter
view post Posted on 12/6/2005, 11:05




scusate..ma Manfredi.. non e' quello de "il faraone delle sabbie"...io l'ho letto e l'ho trovato bello con un finale veramente inaspettato....
 
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view post Posted on 12/6/2005, 11:23

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CITAZIONE (lonniemachin @ 14/2/2005, 12:52)
Vedi? E' la stessa cosa che ho pensato io arrivando alla fine del libro. Secondo me chi scrive, e bene, storie di finzione, non dovrebbe imbarcarsi in operazioni di ricostruzione storica, specie se basate più su congetture che su fatti. Come se Camilleri scrivesse un saggio sui responsabili della strage di Ustica, o se Lucarelli dichiarasse di sapere chi è Unabpmber.

beh Carlo, tutti i romanzi sono basati su congetture. l'importante è che l'autore non cerchi di far passare le sue congetture come verità. però se scrivi una sotria romanzata di jack lo squartatore, dovrai alla fine azzardare uno straccio di ipotesi su chi sia costui, giusto per rendere più godibile il finale. premetto comunque che io il libro della Cornwell non l'ho letto. che struttura ha? è un romanzo, oppure una specie di saggio nel quale lei cerca di dimostrare che la sua ipotesi su jack è giusta? nel primo caso, non ci sarebbe nulla di male; nel secondo, già le cose son diverse...

per Rossana: si, io adoro Manfredi! è il mio preferito, di gran lunga il miglior autore italiano, secondo me!
leggiti l'oracolo e la torre della solitudine: quelli che in assoluto ho apprezzato di più! se poi ti piacciono i romanzi storici ambientati nell'antica grecia puoi leggere, sempre suoi, lo scudo di Talos, le paludi di Esperia e l'immensa trilogia Alexandros...
 
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view post Posted on 13/6/2005, 09:13
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La Cornwell scrive un saggio investigativo. In parte è una biografia di Walter Sickert, poi racconta, con dovizia di particolari, e bisogna riconoscerle che si è documentata, come si svolsero i ritrovamenti delle vittime dello Squartatore e la vita delle 5 donne. Ma fa un mucchio di congetture e pretende, partendo dal fatto che alcune lettere di Jack sono state scritte su una carta che presentava la stessa filigrana di quella usata da Sickert per la corrispondenza, d'attribuire al pittore non solo i delitti di Jack, ma una serie impressionante di crimini commessi in varie parti d'Inghilterra, per il solo fatto che lui in quei giorni si trovava lì. Alla fine del libro, afferma anche con fierezza "Jack lo Squartatore, caso chiuso". A questo punto, io ero a Roma il giorno in cui fu ucciso D'Antona, non è che un giorno qualcuno mi accuserà d'essere un brigatista?
 
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34 replies since 1/1/2004, 23:49   646 views
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