| Fantastico! dalla signorina Ombretta, ultima delle segretarie, sono passato a Massimo, direttore responsabile della seneca edizioni. Questa vicenda sembra seguire una vera e propria linea temporale. Era cominciata con un "Buongiorno" e vede la sua fine (Grazie al Lord) con un "Buonasera".
Buonasera,
le scrivo - e cercherò di essere breve ed educato - in quanto la falsa ironia malamente cela la maleducazione. Confermo tutto quanto già scritto: sono gli editori che cercano gli autori - gli editori VERI, ovviamente (legga, la prego, "Il pendolo di Foucault", Umberto Eco, tutto il capitolo 39), sono le librerie che richiedono i libri ai distributori e/o agli editori, e gli autori emergenti per emergere devono avere o una raccomandazione o creare una massa critica "dal basso" di lettori che apprezzano l'opera, e prima o poi la stampa o qualcuno influente ne parlerà senza raccomandazione alcuna, ma solo per "meritati meriti". Non commento il caso di Melissa: vuole il mio parere personale? E' stata una operazione commerciale bella e buona (e probabilmente falsa), nulla più. Mi sono rifiutato di leggerlo (ma, più importante, di comprarlo). Chiuso il parere personale. Lei parla del mercato editoriale - e direttamente insulta persone che ci lavorano - senza probabilmente saperne nulla, dato che da un lato dimostra appunto di non conoscerne neanche i funzionamenti di base, e dall'altro ha visibili carenze anche dal punto di vista di conoscenze di economia. Lasci che glielo spieghi in italiano semplice: agli editori, a QUALUNQUE editore, non importa nulla della bontà dell'opera o del talento dell'autore. Nulla. Interessa solo il ritorno economico. L'editoria è un mestiere identico all'ortofrutta. Proprio identico. A nessun contadino interessa sapere se i pomodori sono buoni o no: l'importante è che vendano. E nessun contadino si oserebbe inviare i propri pomodori (anche se buoni in "maniera sconcertante", per parafrasarla) al centro commerciale più importante della zona: senza un ordine, i pomodori non verrebbero neanche accettati in magazzino. Poi, è vero che se i pomodori sono buoni "è più facile che vendano", ma si sarà accorto che non è mica sempre così: per tornare al discorso dei libri, lei pensa proprio che il libro di Costantino, uscito mesi fa, sia un capolavoro? Eppure ha venduto ben di più di tutti i vari "autori emergenti" italiani messi assieme. Potere della pubblicità e dell'impoverimento culturale generale.
Per concludere, mi permetta di darle ancora un consiglio: si tenga stretto quel documento di 14 pagine in cui vengono spiegati i vari codici ISBN, INDICOD/ECR ed i bollini SIAE: quando qualsiasi altra "casa editrice emergente" osannerà la sua opera e sarà pronta a stamparla (dietro al pagamento di 2 o 3mila euro, ovviamente), chieda lumi sulla presenza di tali codici, e soprattutto sulla presenza garantita nel contratto di edizione. Ho come l'impressione che ben pochi (posso permettermi di arrischiare un bel "nessuno"?) potranno soddisfare le sue richieste. Anzi, le svelerò un trucchetto: in prima pagina commetta un errore di ortografia grave e palese, che so... Scriva: "... cercava un'eventuale aiuto nelle parole ascoltate..." e mi dica se una - e dico UNA - casa editrice glielo farà notare. Glielo garantisco: nessuno lo noterà , e sa perchè? Perché se manderà l'opera ad un editore "grande", la sua opera andrà direttamente nel cestino (ripeto: direttamente nel cestino), mentre se lo manderà ad un "supposto" editore più piccolo, questi canterà le lodi alla sua opera, e per miseri 2 o 3mila euro gliene stamperà un po' di copie senza più curarsi di nulla. Stamperà , non pubblicherà . Non ci crede, eh? Prego, provi pure!
Da parte nostra, la schiettezza e l'onestà vengono prima di tutto. Se vuole, resterò a sua disposizione per spiegarle alcune risposte evasive che altri editori "emergenti" le forniranno; le chiederei però cortesemente, almeno per premiare il tempo che ho utilizzato per risponderle, di inviarmi un messaggio sulla falsariga di: "sì, in effetti tizio, caio e sempronio si sono comportati così. Cosa può veramente fare un autore emergente?"
PS: Controlli per cortesia le impostazioni del suo programma di email: a meno di trovate artistiche particolari, il suo nome risulta contenere un errore di battitura: "Vincenzo Vincnezo ".
Cordiali saluti
Massimo Peroncelli
Direttore responsabile Seneca Edizioni Strada del Drosso, 22 10135 Torino
In effetti non è un errore di battitura, ma una trovata artistica particolare. Non capisco questa puntigliosità, ognuno è libero di avere l'indirizzo e-mail che vuole...cosa gli frega? Se poi dovessi parlare del tempo che ho impiegato per decifrare le vocali accentate, finirei col dargli del somaro. E' dunque finita l'era delle storie di qualità che cambiano il modo di pensare. Adesso la fanfiction "Le Paturnie di Minerva" se pubblicizzata come un Harry Potter V.M.18 venderebbe più della Bibbia. Propongo di fare una raccolta delle fanfiction più trash e racchiuderle in una raccolta intitolata: "Harry P. 100 colpi (non vi dico dove) prima di andare nel dormitorio". Ma almeno, ora so come funziona il mercato editoriale, grazie a Massimo. Quando sarò pronto, mi incatenerò ai cancelli della Feltrinelli di Napoli, cosparso di benzina, minacciando ad una folla terrorizzata di darmi fuoco se il mio manoscritto non viene pubblicato. Finirò su tutti i giornali, e da quel giorno in poi gli editori dovranno accamparsi fuori alla mia porta. Olè
Edited by L'Autorità - 13/3/2005, 02:14
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