Harry Potter e gli anni a venire

Buongiorno, ovvero piccoli scrittori crepano

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view post Posted on 11/3/2005, 16:20

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mi sembra troppo arrogante (in senso buono) la tua risposta; se Carlo può avere ragione, cioè se anche potrebbe succedere che produca l'effetto di risvegliare la curiosità nei confronti di un giovane autore così caparbio e determinato, d'altro canto, vista la risposta della signorina ombrettina, rischi di ottenere un effetto contrario. dalla sua risposta, la tipa l'ho vista come una "professoressa Umbridge", cioè una subdola che non ammetterebbe mai di avere sbagliato. quindi per me è probabile che o non ti rispondi nemmeno oppure che ti liquidi con tre righe laconiche: fossi in te non mi aspetterei una risposta esplicativa della precedente; penso che, se ti risponderà, ti manderà a casa un'altra mezza dose di fumo e vuote parole.

comunque ammiro molto la tua determinazione e la tua caparbietà! penso che tra non molti anni vedremo i tuoi libri a far bella mostra di se sui banchi delle librerie italiane: contiua così (e magari cambia editore )
 
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L'Autorità
view post Posted on 13/3/2005, 02:07




Fantastico! dalla signorina Ombretta, ultima delle segretarie, sono passato a Massimo, direttore responsabile della seneca edizioni.
Questa vicenda sembra seguire una vera e propria linea temporale.
Era cominciata con un "Buongiorno" e vede la sua fine (Grazie al Lord) con un "Buonasera".



Buonasera,

le scrivo - e cercherò di essere breve ed educato - in quanto la
falsa ironia malamente cela la maleducazione.
Confermo tutto quanto già scritto: sono gli editori che cercano
gli
autori - gli editori VERI, ovviamente (legga, la prego, "Il pendolo di
Foucault", Umberto Eco, tutto il capitolo 39), sono le librerie che
richiedono i libri ai distributori e/o agli editori, e gli autori
emergenti per emergere devono avere o una raccomandazione o creare una
massa critica "dal basso" di lettori che apprezzano l'opera, e prima o
poi la stampa o qualcuno influente ne parlerà senza raccomandazione
alcuna, ma solo per "meritati meriti".
Non commento il caso di Melissa: vuole il mio parere personale? E'
stata una operazione commerciale bella e buona (e probabilmente falsa),
nulla più. Mi sono rifiutato di leggerlo (ma, più importante, di
comprarlo). Chiuso il parere personale.
Lei parla del mercato editoriale - e direttamente insulta persone
che ci lavorano - senza probabilmente saperne nulla, dato che da un
lato
dimostra appunto di non conoscerne neanche i funzionamenti di base, e
dall'altro ha visibili carenze anche dal punto di vista di conoscenze
di
economia.
Lasci che glielo spieghi in italiano semplice: agli editori, a
QUALUNQUE editore, non importa nulla della bontà dell'opera o del
talento dell'autore. Nulla. Interessa solo il ritorno economico.
L'editoria è un mestiere identico all'ortofrutta. Proprio
identico.
A nessun contadino interessa sapere se i pomodori sono buoni o no:
l'importante è che vendano. E nessun contadino si oserebbe inviare i
propri pomodori (anche se buoni in "maniera sconcertante", per
parafrasarla) al centro commerciale più importante della zona: senza
un
ordine, i pomodori non verrebbero neanche accettati in magazzino.
Poi, è vero che se i pomodori sono buoni "è più facile che
vendano",
ma si sarà accorto che non è mica sempre così: per tornare al
discorso
dei libri, lei pensa proprio che il libro di Costantino, uscito mesi
fa,
sia un capolavoro? Eppure ha venduto ben di più di tutti i vari
"autori
emergenti" italiani messi assieme. Potere della pubblicità e
dell'impoverimento culturale generale.

Per concludere, mi permetta di darle ancora un consiglio: si tenga
stretto quel documento di 14 pagine in cui vengono spiegati i vari
codici ISBN, INDICOD/ECR ed i bollini SIAE: quando qualsiasi altra
"casa
editrice emergente" osannerà la sua opera e sarà pronta a stamparla
(dietro al pagamento di 2 o 3mila euro, ovviamente), chieda lumi sulla
presenza di tali codici, e soprattutto sulla presenza garantita nel
contratto di edizione. Ho come l'impressione che ben pochi (posso
permettermi di arrischiare un bel "nessuno"?) potranno soddisfare le
sue
richieste.
Anzi, le svelerò un trucchetto: in prima pagina commetta un errore
di ortografia grave e palese, che so... Scriva: "... cercava
un'eventuale aiuto nelle parole ascoltate..." e mi dica se una - e dico
UNA - casa editrice glielo farà notare. Glielo garantisco: nessuno lo
noterà , e sa perchè? Perché se manderà l'opera ad un editore
"grande",
la sua opera andrà direttamente nel cestino (ripeto: direttamente nel
cestino), mentre se lo manderà ad un "supposto" editore più piccolo,
questi canterà le lodi alla sua opera, e per miseri 2 o 3mila euro
gliene stamperà un po' di copie senza più curarsi di nulla.
Stamperà ,
non pubblicherà . Non ci crede, eh? Prego, provi pure!

Da parte nostra, la schiettezza e l'onestà vengono prima di tutto.
Se vuole, resterò a sua disposizione per spiegarle alcune risposte
evasive che altri editori "emergenti" le forniranno; le chiederei però
cortesemente, almeno per premiare il tempo che ho utilizzato per
risponderle, di inviarmi un messaggio sulla falsariga di: "sì, in
effetti tizio, caio e sempronio si sono comportati così. Cosa può
veramente fare un autore emergente?"

PS: Controlli per cortesia le impostazioni del suo programma di email:
a
meno di trovate artistiche particolari, il suo nome risulta contenere
un
errore di battitura: "Vincenzo Vincnezo ".

Cordiali saluti

Massimo Peroncelli

Direttore responsabile Seneca Edizioni
Strada del Drosso, 22
10135 Torino



In effetti non è un errore di battitura, ma una trovata artistica particolare.
Non capisco questa puntigliosità, ognuno è libero di avere l'indirizzo e-mail che vuole...cosa gli frega?
Se poi dovessi parlare del tempo che ho impiegato per decifrare le vocali accentate, finirei col dargli del somaro.
E' dunque finita l'era delle storie di qualità che cambiano il modo di pensare.
Adesso la fanfiction "Le Paturnie di Minerva" se pubblicizzata come un Harry Potter V.M.18 venderebbe più della Bibbia.
Propongo di fare una raccolta delle fanfiction più trash e racchiuderle in una raccolta intitolata: "Harry P. 100 colpi (non vi dico dove) prima di andare nel dormitorio".
Ma almeno, ora so come funziona il mercato editoriale, grazie a Massimo.
Quando sarò pronto, mi incatenerò ai cancelli della Feltrinelli di Napoli, cosparso di benzina, minacciando ad una folla terrorizzata di darmi fuoco se il mio manoscritto non viene pubblicato.
Finirò su tutti i giornali, e da quel giorno in poi gli editori dovranno accamparsi fuori alla mia porta.
Olè

Edited by L'Autorità - 13/3/2005, 02:14
 
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view post Posted on 13/3/2005, 13:14
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Perlomeno questo si è preso la briga di risponderti, ma uno che paragona i libri ai pomodori vuol dire che li pubblica ma non ne ha mai letto uno in vita sua. In parte quello che ti dice è vero, in un mercato come quello italiano, dove gli scrittori sono più dei lettori (triste ma vero ) per emergere bisogna avere una spinta da qualcuno, o una dose massiccia di fortuna e perseveranza. Non so, mi azzardo a dare un consiglio ma sei libero di rifiutarlo: hai mai pensato ad usare come trampolino di lancio la collaborazione con qualche periodico locale? Giusto per mostrare un minimo di curriculum e per far capire che non sei in assoluto un signor Nessuno.
 
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L'Autorità
view post Posted on 13/3/2005, 13:28




E' un'idea
 
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Queen of Evilness
view post Posted on 13/3/2005, 14:37




Una cosa che abbiamo scoperto grazie alla Santa patrona degli avvocati e dei cani stitici, è che se pubblichi il tuo racconto originale in internet -quindi, senza vedere un centesimo di ritorno- che poi ha una media di un 100 commenti a capitolo e 10000 accessi -sempre a capitolo- le case editrici te lo rifiuteranno, nonostante il successo ricevuto, perché hai ceduto i "diritti" -de che, dato che nessuno ci paga- al webmaster.
 
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L'Autorità
view post Posted on 13/3/2005, 14:53




Come, come? in pratica se posto un racconto qui, poi non posso più pubblicarlo, perchè i diritti sono di Cassie?
 
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Queen of Evilness
view post Posted on 13/3/2005, 18:18




Nella testa bacata degli editori italiani, sì
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 13/3/2005, 18:43




Edizioni Cafoni ?
La tastiera di quel signore deve avere un' odio viscerale per il suo padrone, come non darle torto.
Leggerò il capitolo 39, del famoso libro di Eco, che hanno in casa anche gli analfabeti ed i coltivatori di pomodori e vedrò se vi è un sostegno alla bizzarra tesi che a un editore non importa della qualità, ma dei soldi, che ricava.
Allora, ad onor di cronaca, l' opera a cui ho contribuito non sta dando filo da torcere a Camilleri, anzi alzi la mano chi l' ha beccata : io, perché mi è stata inviata.
E' naturale, che dal progetto per giovani talenti, non esca chissà quale miracolo editoriale, ma mi sfugge cosa si debba fare per essere graditi agli editori di cui parla.
Alla SIAE, dove ci si registra quali artisti di vario tipo, non si deposita "tutto", incluse le liste della spesa, ma solo ciò che si pubblica. E che ci azzecca col discorso ?
Boh...
Sì, ragazzi, facciamo un libro con le mille e un' avventura di Potter e Co !
Gaudio !
 
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Remus J. has come back again
view post Posted on 13/3/2005, 19:28




che affascinante prospettiva...
 
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view post Posted on 14/3/2005, 21:35

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scusate: intervengo solo ora perché ero via
anche se non ha risposto Ombretta Perfettini (che probabilmente si è offesa ed è andata piangendo nell'ufficio del capo chiedendogli di punire il lupo cattivo) credo che una risposta in codesto stile era prevedibile: come avevo detto, se fosse arrivata una risposta, non sarebbe stata altro che ribadire il concetto precedente; insomma ancora più fumo di prima.
quello che mi fa ridere è che quel tipo spocchioso ed irritante (che paragona i libri ai pomodori) parla del mondo dei grandi editori e prende le distanze dagli "editori emergenti" (ne parla come se fossero delle latrine) come se il suo marchio fosse importante e conosciuto al pari della mondadori e compa bella: ora, Vince non so dove abiti, ma io 'sta seneca non l'ho mai sentita...
Qui puoi trovare un sito che pubblica agenzie letterarie e link di alcune tra le più importanti case editrici italiane, nonché info utili per gli esordienti: forse può tornarti utile.
se vuoi il mio parere, io mi rifiuto di credere che tutto giri come dice mr stronzetti: sicuram ha ragione nel dire che molti romanzi fanno mercato non solo per il contenuto, ma anche per la pubblicità che ricevono e la fama dell'autore ( e lì l'esempio del "libro" di Costantino è perfettamente calzante ), tuttavia i banchi delle librerie (ed in particolare quello della narrativa) sono ZEPPI di libri che di certo non superano le dieci copie al mese... come fanno ad essere lì? il mercato del libro non è fatto per fortuna solo dai grandi autori o dai libri pompati dalla pubblicità! ammetto che entrarvi possa essere difficile, ma di certo non miracoloso come dice lui!!!
insisti Vincenzo insisti
 
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L'Autorità
view post Posted on 15/3/2005, 00:20




Grazie Dementor.
Comunque ho risposto loro con questa indimenticabile e-mail.

"Buonasera.
Manderò il mio scritto a Costantino, magari può fare qualcosa"


Immagino che mi risponderà:
"Impossibile, Costantino sono io."

Edited by L'Autorità - 15/3/2005, 00:29
 
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view post Posted on 15/3/2005, 12:40
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Sì, nel mondo dell'editoria italiana le cose vanno così. Ma la colpa è anche dei lettori: se vanno a ruba l'autobiografia di Maradona o le barzellette di Totti, vuol dire che i lettori cercano quello. Io so che esistono riviste che pubblicano opere brevi di autori esordienti. Magari lì è più facile ottenere la pubblicazione. Se si viene pubblicati più volte si acquista un certo credito e si può ottenere che un piccolo editore ti dia fiducia.
 
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view post Posted on 15/3/2005, 15:55

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beh Carlo ogni tanto tra le letture impegnate è bello concedersi delle letture leggere! io per esempio ho in casa diversi complicati saggi filosofici nonché romanzi, sia classici che fantastici, eppure ho comperato il libro delle barzellette di Totti (troppo spassose ) ed ho i libri di qualche comico (Oreglio in primis ma anche Raul Cremona e Franco oh Franco...). ogni tanto le cazzate fanno bene, basta che non si viva solo di quelle...
le riviste per gli autori esordienti sono ottime, tuttavia non aiutano chi, come vincenzo e me (a tempo perso ) hanno in testa un libro più impegnato. io per esempio, visto lo stile esteso e prolisso che ho (l'avrete notato anche voi, dato che scrivo post lunghissimni e impiego trenta parole per esprimere un concetto che ne richiederebbe due ) non sono capace di scrivere un racconticino di tre o quattro pagine: anche al liceo mi bocciavano per i concorsi letterari dato che i miei "racconti brevi" avevano minimo quindici pagine
penso che, per un esordiente, il metodo forse migliore è rivolgersi ai piccoli; un po' come nel calcio in cui le squadre medio basse, le quali non possono certo permettersi Totti o Adriano (e nemmeno codesti giocatori vorrebbero giocare per loro), puntano tutto sui vivai, producendo giovani interessanti il cui destino è essere rivenduti a peso d'oro alle grandi le quali li faranno diventare al livello di Vieri o Adriano. di opere di autori sconosciuti, come ho detto, sono piene le librerie quindi dubito molto che Mr Stronzetti abbia ragione. o perlomeno, se la sua subdola azienda letteraria opera così, ciò non significa che tutti gli editori siano così...
 
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view post Posted on 16/3/2005, 12:07
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Perché non esistono i vivai per scrittori?
Dem: tu prolisso? Ma cosa mi dici mai?
Guarda, io non dico che i libri di Totti o dei comici di Zelig non debbano essere pubblicati, ma soffro al pensiero che per molte persone quelle non sono letture poco impegnate con cui distrarsi, sono le uniche letture.
 
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view post Posted on 16/3/2005, 13:36

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CITAZIONE (lonniemachin @ 16/3/2005, 12:07)
Perché non esistono i vivai per scrittori?
Dem: tu prolisso? Ma cosa mi dici mai?
Guarda, io non dico che i libri di Totti o dei comici di Zelig non debbano essere pubblicati, ma soffro al pensiero che per molte persone quelle non sono letture poco impegnate con cui distrarsi, sono le uniche letture.

si esistono: infatti alcune case editrici medio alte, che io sappia, hanno diverse collane dedicate alle opere degli esordienti; tuttavia non puntano molto su di esse, che spesso si rivelano solo lo zuccherino per assecondare la mania di scrivere degli italiani (dato che in Iltalia ci sono più scrittori che lettori). quelle piccoline invece, non potrendo annoverare nomi prestigiosi tra i propri autori, puntano tutto sugli esordienti: a volte prendono delle sole trmente, ma a volte nascono dei talenti (diciamo che la probabilità è dello 0,05! )
sul discorso dei libro, hai perfettamente ragione: pensa che io ho un amico che è un po' come dire, poco acculturato (il bello è che se ne vanta pure ). un giorno stavamo parlando di cinema e questo se ne esce:
"chissà quand'è che fanno il quarto film di Harry Potter: voglio sapere come continua la storia: mi sta troppo prendendo!" ed io gli rispondo
"Pirla, guarda che ci sono i romanzi! siamo arrivati al quinto ed a luglio esce il sesto per cui" e lui
"No Tacco (il nome con cui mi chiamano i miei amici NdR) non puoi chiedermi di leggere un libro! "
io molto innocentemente chiedo "Perché, tu non leggi mai?"
"Mi è piaciuta molto la saga delle barzellette di Totti!"
questo è il panorama dei lettori medi italiani? spero di no!!!
 
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55 replies since 7/3/2005, 23:20   901 views
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