Harry Potter e gli anni a venire

poesie, i nostri versi preferiti

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Julien Suncrisbe
view post Posted on 16/2/2005, 17:48




Alla sera-Ugo Foscolo

Forse perchè della fatal quiete
tu sei l'immago, a me si cara vieni,
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,

e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni,
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

Edited by Julien Suncrisbe - 16/2/2005, 17:48
 
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Remus J.Lupin
view post Posted on 18/2/2005, 16:27




come si può riassumere il concetto di cancellazione di vite umane in guerra in poche parole...
Soldati-G. Ungaretti
si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie

 
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Cursed_Soul
view post Posted on 22/2/2005, 01:15




Le mort Joyeux - Charles Baudelaire

Dans une terre grasse et pleine d'escargots
Je veux creuser moi-même une fosse profonde,
Où je puisse à loisir étaler mes vieux os
Et dormir dans l'oubli comme un requin dans l'onde,

Je hais les testaments et je hais les tombeaux ;
Plutôt que d'implorer une larme du monde,
Vivant, j'aimerais mieux inviter les corbeaux
A saigner tous les bouts de ma carcasse immonde.

Ô vers ! noirs compagnons sans oreille et sans yeux,
Voyez venir à vous un mort libre et joyeux ;
Philosophes viveurs, fils de la pourriture,

A travers ma ruine allez donc sans remords,
Et dites-moi s'il est encor quelque torture
Pour ce vieux corps sans âme et mort parmi les morts !




Edited by Cursed_Soul - 22/2/2005, 01:15
 
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Cursed_Soul
view post Posted on 27/2/2005, 12:29




Nazim Hikmet (1949)

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne che brucia nelle notte d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

 
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Julien Suncrisbe
view post Posted on 31/3/2005, 17:51




Ho sceso, dandoti il braccio- Montale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tutt'ora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la verità sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

 
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Remus J. has come back again
view post Posted on 31/3/2005, 18:39




a me piacciono molto le poesie ermetiche per cui:
Giuseppe Ungaretti
Mattino
M'illumino d'immenso

poche parole per un enorme significato...

Edited by Remus J. has come back again - 31/3/2005, 19:40
 
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view post Posted on 22/4/2005, 15:35

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quando facevo il liceo ho scoperto la bellezza della letteratura anglosassone. ecco una delle mie poesie preferite

ODE TO A GRECIAN URN (J. Keats)

THOU still unravish'd bride of quietness,
Thou foster-child of Silence and slow Time,
Sylvan historian, who canst thus express
A flowery tale more sweetly than our rhyme:
What leaf-fringed legend haunts about thy shape 5
Of deities or mortals, or of both,
In Tempe or the dales of Arcady?
What men or gods are these? What maidens loth?
What mad pursuit? What struggle to escape?
What pipes and timbrels? What wild ecstasy? 10

Heard melodies are sweet, but those unheard
Are sweeter; therefore, ye soft pipes, play on;
Not to the sensual ear, but, more endear'd,
Pipe to the spirit ditties of no tone:
Fair youth, beneath the trees, thou canst not leave 15
Thy song, nor ever can those trees be bare;
Bold Lover, never, never canst thou kiss,
Though winning near the goal—yet, do not grieve;
She cannot fade, though thou hast not thy bliss,
For ever wilt thou love, and she be fair! 20

Ah, happy, happy boughs! that cannot shed
Your leaves, nor ever bid the Spring adieu;
And, happy melodist, unwearièd,
For ever piping songs for ever new;
More happy love! more happy, happy love! 25
For ever warm and still to be enjoy'd,
For ever panting, and for ever young;
All breathing human passion far above,
That leaves a heart high-sorrowful and cloy'd,
A burning forehead, and a parching tongue. 30

Who are these coming to the sacrifice?
To what green altar, O mysterious priest,
Lead'st thou that heifer lowing at the skies,
And all her silken flanks with garlands drest?
What little town by river or sea-shore, 35
Or mountain-built with peaceful citadel,
Is emptied of its folk, this pious morn?
And, little town, thy streets for evermore
Will silent be; and not a soul, to tell
Why thou art desolate, can e'er return. 40

O Attic shape! fair attitude! with brede
Of marble men and maidens overwrought,
With forest branches and the trodden weed;
Thou, silent form! dost tease us out of thought
As doth eternity: Cold Pastoral! 45
When old age shall this generation waste,
Thou shalt remain, in midst of other woe
Than ours, a friend to man, to whom thou say'st,
'Beauty is truth, truth beauty,—that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.' 50



poema ad un'urna greca

Tu ancora intatta sposa della quiete,
Tu figlia adottiva del silenzio e del tempo lento,
Narratrice silvestre, che puoi così esprimere
Un racconto fiorito più dolce della nostra rima:
Quale leggenda ornata di foglie sovrasta la tua forma,
Di divinità o di mortali, o di entrambi,
A Tempe o sulle vallette dell'Arcadia?
Quali uomini o dèi sono questi? Quali vergini restìe?
Quale folle inseguimento? Quale lotta per fuggire?
Quali flauti e tamburelli? Quali estasi selvagge?

II.
Le melodie udite sono dolci, ma quelle non udite
Sono più dolci: dunque, voi, flauti lievi suonate ancora:
Non per l’orecchio sensuale, ma, più preziosi
Suonate canti senza toni allo spirito:
Bel giovane, sotto gli alberi, tu non puoi abbandonare
La tua canzone, né mai possono quegli alberi esser spogli;
Sfrontato amante, mai, mai puoi tu baciare,
Benché vincente, quasi alla mèta - ma, non affliggerti;
Lei non può svanire, pur non avendo tu la tua beatitudine,
Per sempre l’amerai e lei sarà bella!

III.
Ah felici, felici rami! incapaci di perdere
Le vostre foglie, né mai di dire addio alla Primavera;
E, felice musico, instancabile,
Che suoni per sempre canzoni eternamente nuove;
Amore più felice! più felice, felice amore!
Per sempre ardente e ancora da godere,
Per sempre ansante e per sempre giovane;
Ad ogni passione umana che respira superiore,
Che lascia un cuore afflitto e saziato,
Una fronte in fiamme, e una lingua inaridita.

IV.
Chi sono questi che vengono al sacrificio?
A quale verde altare, o sacerdote misterioso,
Tu conduci quella giovenca mugghiante verso il cielo,
E tutti i suoi fiocchi di seta coperti di ghirlande?
Quale piccola città sul fiume o sulla spiaggia,
Quale monte eretto con serena cittadella,
È pieno di questa gente questo mattino devoto?
E, piccola città, le tue strade per sempre
Saranno silenziose; e nessun'anima a dirti
Perché tu sei deserta, può mai tornare.

V.
O forma Attica! Bella attitudine! con fregio
Di marmo uomini e vergini adornati
Con rami di foresta e l'erba calpestata;
Tu forma silenziosa! Ci induci a pensare
Come fa l'eternità. Freddo pastorale!
Quando la vecchiaia sperpererà questa generazione,
Tu rimarrai, in mezzo ad altro dolore
Che il nostro, un amico all'uomo, al quale tu dici,
"bellezza è verità, verità bellezza", è tutto ciò che
Tu sai, è tutto quello che ti basta sapere.


 
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Remus J. has come back again
view post Posted on 25/4/2005, 17:54




Charles Baudelaire-Corrispondenze
la nature est un temple où de vivants piliers
laissent parfois sortir des confuses paroles;
l'homme y passe à travers des forèts de symboles
qui l'observent avec des regards familiers.

comme de longs échos qui de loin se confondent
dans une tènèbreuse et profonde unitè,
vaste comme la nuit et comme la clartè,
les parfums, les couleurs et le sons se rèpondent.
il
est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
doux comme les hautbois,verts comme les prairies
et d'autres, corrompus, riches et triomphants,

ayant l'expansion des choses infinies,
comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens
qui chantent les transports de l'esprit et des sens

a presto la traduzione, non ho tempo per scriverla...
 
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Cassandra Phoenix Nova
view post Posted on 19/1/2006, 20:10




Leopardi... No dico, se il 22 Gennaio 1981 la sottoscritta non ebbe il nome (squitamente MarySue) di Lavinia, fu per merito di Giacomo Leopardi e di Sylvia Plath.
Rimembriamo:

La quiete dopo la tempesta:

"Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passeggier che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
È diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana".
 
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23 replies since 4/1/2005, 13:44   1545 views
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