ricordi male, perché il film di Banderas suscitò molte polemiche, anche perché cadeva nell'anniversario del ritrovamento della Sacra Sindone. tuttavia furono polemiche garbate, perché il film esponeva una teoria abbastanza opinabile, senza la presunziuone di suffragarla con prove, e per ultimo non diffamava nessuno. e poi era un bel film!
Dan Brown invece non solo ci propina un quadro fantateologico, ma cita fatti storici reali, tuttavia distorcendoli o piegandoli allla sua trama (cosa grave: capisco gli scritturi di fantapolitica come Cassler, il quale si inventa una storia contemporanea parallela ed alternativa a quella reale); in ultimo si permette di diffamare un'associazione cristiana laica come l'Opus Dei, la quale avrà al suo interno alcune ombre (come tutte le associazioni di una certa potenza, religiose o no), dipingendo i suoi numerari del tutto simili alla setta siriana degli Ashashini!
inoltre il libro, pur essendo bello e coinvolgente (non per nulla Brown fu un giallista di discreto successo, prima di darsi ai guadagni facili), dal punto di vista letterario e folologico non vale un patacca! oltre ai grossolani falsi storici che l'autore cerca di passare per veri (il concilio di Nicea come cupola del cristianesimo, gli Apocrifi portatori della verità, 5 milioni di morti per i roghi inquisitori
), si scopre che Brown parla di arte e di città d'arte senza neppure prendersi la briga di controllare le planimetrie delle chiese in cui ambienta la sua storia (capisco che prendere un aereo ed andare a visitarle di persona sia troppo per un americano ignorantotto) o delle opere d'arte che descrive. insomma: brown ha raggiunto il successo con un'abilità da scrittore da 6,5 ed un'opera che merita 4 ad esser buoni; tuttavia ha avuto la furbizia di sfruttare un tema sociale dibattuto e caro a moltissimi abitanti del Pianeta, ovvero l'anticlericalismo ed il sospetto verso la potente Chiesa Cattolica, la quale non è certo esente da colpe! se poi aggiungi, come diceva Voltaire, che "tra calunnie, calunnie ed ancora calunnie, qualcosa resterà", ecco spiegato il segreto del successo del codice
detto questo, certe manifestazioni idiote come il rogo del libro vanno censurate, così come sbaglia la Chiesa a dire "non andate a vedere il film", senza organizzare una difesa intelligente.
a questo proposito, come ho detto varie volte, bene ha fatto l'Opera a promuovere una campagna di smascheramento delle falsità del codice ed ad aprire le sue sedi ai visitatori: magari Brown le porterà nuovi numerari.
la CHiesa ancora una volta si dimostra chiusa ed incapace di reagire alle novità: se aveva tutte le ragioni per insorgere contro quest'opera blasfema, offensiva e stupida, doveva farlo in modo diverso, senza una chiusura netta, altrimenti si alimentano solo i sospetti e le teorie di Brown troveranno più adepti (anche perché si è sempre pronti a giudicare tutto con obiettività tranne la CHiesa, che nei contraddittori parte sempre svantaggiata).
ultima considerazione: quello da condannare non è Brown (che fa il suo mestiere; poi nel mondo c'è la libertà di scrittura e di lettura), bensì coloro che elevano la sua opera al ruolo di antibibbia. e qui hanno il loro ruolo intellettuali stimati che lasciano uscire i loro sentimenti anticlericali sfruttando il libro (come la Hack).